In attesa del Piano per il Sud


In attesa del Piano per il Sud
di Riccardo Realfonzo
Corriere del Mezzogiorno, 5 novembre 2019



Il Rapporto Svimez, presentato alla presenza del Presidente Conte e del ministro Provenzano, parla chiaro: il 2019 si chiuderà con il Sud in recessione (-0,2 per cento) e con un valore della produzione di oltre dieci punti inferiore al valore pre-crisi del 2008. Non a caso il Mezzogiorno, con gli innumerevoli tavoli di crisi aperti, dalla Whirlpool di Napoli all’Ilva di Taranto, è una delle macroregioni più in difficoltà dell’intera Europa. Il Centro-Nord se la passa meglio ma non bene, considerato che la crescita supererà di poco lo zero nel 2019 e la produzione resterà ancora inferiore ai livelli del 2008.
Il dualismo crescente e la bassa crescita sono quindi i tratti distintivi dell’economia italiana. A questo punto la questione è: la manovra del governo per il 2020 affronta queste gravi problematiche? La mia risposta è certamente sì, ma in modo poco incisivo. La manovra del secondo governo Conte si incentra infatti sulla disattivazione della famigerata clausola di salvaguardia che prevedeva l’aumento dell’IVA per oltre 23 miliardi; e pertanto, complici i sempre vivi e assurdi vincoli europei, non restano grandi risorse per fare altro. Certo, c’è da considerare, ritengono alla Svimez, che l’aumento dell’IVA avrebbe danneggiato il Sud più del resto del Paese. Inoltre, il taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori, le politiche di sostegno per la famiglia, il credito di imposta e gli strumenti di Industria 4.0 vanno nella direzione giusta, ma godono di finanziamenti ridotti. Il governo ha anche provato ad aumentare gli investimenti pubblici, strumento principe della crescita, prevedendo un incremento di 11 miliardi nel prossimo triennio. Ancora una volta la direzione è giusta, ma le risorse sono scarse, considerato che – come ho mostrato in uno studio su economiaepolitica.it – nel periodo 2008-2018 il Paese ha accumulato un deficit di ben 100 miliardi di investimenti pubblici rispetto alla media europea.
Di positivo c’è che il ministro Provenzano è al lavoro su un “Piano per il Sud”, di cui alcune misure sono già anticipate nel testo della Legge di Bilancio inviato al Parlamento. Il ministro, da ex vicedirettore Svimez, è ben consapevole del fatto che il Mezzogiorno avrebbe disperato bisogno di quegli investimenti e di una rinnovata capacità di programmazione e spesa degli investimenti stessi. Per questo, tra le misure allo studio vi è uno sforzo nella direzione della assunzione di giovani laureati finalizzate al rafforzamento amministrativo (sulla stregua del piano del lavoro adottato in Campania). Un’altra misura particolarmente rilevante nella stessa direzione è l’introduzione di un vincolo più stringente sulla spesa ordinaria in conto capitale, che per il futuro dovrà sin dalla fase di programmazione essere destinata per almeno il 34 per cento al Sud. Ancora, un altro intervento strategico riguarda le Zone Economiche Speciali, pure esse per la prima introdotte dalla Campania, con una revisione del sistema di governance e l’introduzione di commissari di governo.
Qualcuno potrebbe pensare che il “ritardo” del Sud riguardi i soli meridionali, e che a essi non resti che sperare nella crescita del resto del Paese e sulle ricadute positive che questa avrebbe anche nel Mezzogiorno. Ma così facendo si sbaglierebbe di grosso. Non solo è ormai innegabile che l’asfittica crescita del Centro-Nord è insufficiente a trainare il Mezzogiorno, ma è semmai vero il contrario: grazie alla dinamica relativa dei meccanismi moltiplicativi è una eventuale ripartenza del Sud che potrebbe generare grande beneficio per il resto del Paese, tirando l’Italia fuori dal declino.

La vertenza Whirlpool e le politiche per il Mezzogiorno: Realfonzo a Studio 24

La vertenza Whirlpool e le politiche per il Mezzogiorno: Realfonzo a Studio 24
RaiNews, 31 ottobre 2019


Realfonzo ospite di RaiNews spiega che la chiusura di Whirlpool arrecherebbe un grave danno all'economia della città metropolitana di Napoli. Non bastano i tavoli di crisi, occorre intervenire prima, serve una svolta nelle politiche per per il Mezzogiorno.

Il carattere della manovra 2020

Il carattere della manovra 2020. Riccardo Realfonzo a RadioInBlu
RadioIn Blu, 16 ottobre 2019



Una manovra economica timida, dedicata per lo più ad evitare l'aumento dell'IVA, che non riuscirà a dare una spinta significativa alla crescita.