Meno feste, più welfare





Meno feste, più welfare

di Paolo Macry



Corriere del Mezzogiorno, 30 settembre 2012

Soffocato da una crisi economica senza precedenti, il paese sta perdendo la propria fisiologica rete di rappresentanza. Prima si sono sbriciolati i partiti, e soltanto il senso politico del (Quirinale li ha (momentaneamente) salvati, mettendoli sotto la tutela dei tecnici. Ora è la volta delle Regioni che, per viziettì o viziacci, sono finite nell`occhio del ciclone giudiziario e mediatico. L`effetto di desertificazione democratica è impressionante. Ormai, tra i cittadini e la comunità politica, non restano che i sindaci. Ma i sindaci — meglio, i sindaci meridionali — spesso non hanno una lira in tasca.
Anche Luigi de Magistris sta sperimentando le prime spine di quella che sembrava una corona d`alloro. Aveva puntato su una sorta di Rinascimento a costo zero, mettendo idealmente sul mercato le bellezze paesistiche della città, chiamando Luna Rossa davanti a Castel dell`Ovo, garantendosi qualche titolo sulla grande stampa, inventando il lungomare pop. E, per quanto l`intera operazione sia subito apparsa discutibile e culturalmente povera, essa è comunque riuscita nell`intento di smuovere le acque (e di dare lustro all`immagine del sindaco arancione). Pur con le casse vuote.
Che le casse siano vuote, tuttavia, non è un dettaglio. Il quadro finanziario di Palazzo San Giacomo ha già provocato, con la cacciata di Riccardo Realfonzo, la più grave crisi dell`esperienza demagistrisiana. E promette guai peggiori. Con ogni evidenza, camminare sull`orlo del dissesto impone scelte difficili, tanto più se la forte visibilità del sindaco provoca aspettative diffuse. Dalla protesta delle mamme, che chiedono più refettori e meno Coppe Davis, alle tensioni crescenti nel terzo settore, che pretende di essere pagato per le proprie competenze, fino ai cahiers de doléances degli abusivi delle Vele, non è soltanto l`annunciato autunno caldo che si abbatte sulle istituzioni locali. Quel che viene al pettine è il nodo di una sbandierata e chiassosa politica degli eventi che, di fronte alle urgenze economiche delle famiglie, si mostra sempre più insostenibile sul piano sociale e perfino simbolico.
Resta di attualità stringente il bivio davanti al quale l`ex assessore Realfonzo aveva inutilmente posto il sindaco: la scelta tra una finanza locale realistica — e dunque politicamente dolorosa — e il barcamenarsi più o meno abile tra le mine del bilancio disastrato. Fino a oggi, de Magistris ha scelto la seconda strada, ritenendo di poter ammortizzare i problemi reali della cittadinanza con i fuochi pirotecnici a costo zero. Ma la scorciatoia si sta rivelando senza uscita. I fuochi pirotecnici abbagliano e poi scompaiono nella notte. I problemi reali promettono invece di moltipllcarsi, sfarinando lo stesso inner circle del sindaco (già si parla di un ennesimo rimpasto di giunta). Ne de Magistris potrà continuare a prendersela con il governo di Roma. Che la sua polemica antimontiana sia giusta o strumentale, sta di fatto che la crisi di rappresentanza del sistema politico italiano gli mette sulle spalle oneri pesanti. E la sua scelta originaria di essere il deus ex machina della città rende questi oneri ancora più pesanti. Feste e farina non bastano più.

Realfonzo parla del conflitto con de Magistris


Realfonzo: "Ecco perché de Magistris mi ha cacciato dalla Giunta"


In esclusiva alle telecamere di Fanpage l'economista che per un anno è stato il braccio destro del sindaco "arancione" spiega i motivi dello scontro a Palazzo San Giacomo.

di Ciro Pellegrino
Fanpage, 14 settembre 2012

Tutta la verità sui conti del Comune di Napoli. La due diligence di Realfonzo


Comune di Napoli: spunta la due diligence di Realfonzo

Il documento in possesso del sindaco de Magistris sin dall'agosto 2011

di Paolo Grassi,
Corriere del Mezzogiorno, 13 settebre 2012



Il documento è intitolato «Analisi della situazione economico-finanziaria del Comune di Napoli»; si tratta di una vera e propria due diligence sullo stato dei conti dell'amministrazione. La fa redigere, pochi mesi dopo il suo arrivo a Palazzo San Giacomo, l'ex assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo. La relazione, 24 pagine, è datata 29 agosto 2011 e non è mai stata resa nota. Reca in calce le firme dei dirigenti Gaetana Esposito, Rosaria Rossi, Paola Sabadin, oltre a quella dell'allora capostaff di Realfonzo, Stefano D'Ambrosio. Tre giorni più tardi, il primo settembre, il report viene condiviso anche da un quarto dirigente del Comune. «La presente relazione — c'è scritto in apertura del testo — è stata redatta al fine di verificare: 1) l'equilibrio di bilancio del Comune a manovre invariate. Ciò anche al fine di verificare la capacità dell'Ente di far fronte ai pagamenti essenziali; 2) la capacità di rispettare il patto di stabilità 2011 e negli anni successivi, ed effetti in caso di sforamento; 3) gli effetti di una eventuale procedura di dissesto» (!). Per la precisione, «sono stati messi sotto la lente i dati degli ultimi cinque anni relativi alla gestione degli impegni e degli accertamenti di competenza, alle riscossioni e ai pagamenti riferiti allo stesso periodo» (per il 2011 cifre e percentuali sono aggiornate ad agosto e dunque il riscontro complessivo è frutto di una previsione).
Qual è la situazione fotografata all'agosto dello scorso anno? Per rendersene conto basta scorrere il capitolo dedicato alle proposte di «misure da sottoporre all'amministrazione» al fine di generare liquidità e reperire risorse da destinare a coprire cancellazioni di residui attivi (ossia i crediti non riscossi divenuti «inesigibili»): «innalzamento di tariffe e aliquote; istituzione di eventuali nuovi tributi (es. tassa di soggiorno); incremento dei canoni concessori (ad es. quelli per la gestione dei parcheggi, per la gestione delle pubbliche affissioni, per le occupazioni di suolo pubblico); incremento dei canoni di fitto; lotta all'evasione tributaria ed extra-tributaria; rafforzamento delle iniziative finalizzate alle riscossioni, in particolare delle entrate proprie; reperimento di entrate straordinarie da realizzarsi attraverso, ad esempio, alienazione di asset non startegici e/o comunque di asset facilmente monetizzabili». E ancora: «Al fine di contenere le spese fisse mensili incidenti sulle uscite di cassa, l'amministrazione potrà valutare di intraprendere azioni di ristrutturazione delle aziende, di riorganizzazione del lavoro secondo nuovi modelli e di rivisitazione della logistica».
Alcune di queste proposte si sono nei mesi successivi trasformate in iniziative concrete da parte dell'amministrazione, altre no. Nonostante l'allora assessore Realfonzo le avesse sposate tutte. Anzi, ne avesse sollecitate anche ulteriori tra il giugno precedente — in occasione della redazione del bilancio di previsione 2011 — e l'ottobre seguente, quando in un documento di 40 pagine inviato al sindaco chiariva senza mezze misure la necessità di agire velocemente e incisivamente per risanare i conti del Comune. L'ex titolare del Bilancio, peraltro, aveva sin da subito chiarito — anche pubblicamente, con tanto di interviste — che le due strade da seguire potevano essere la dichiarazione di dissesto o l'adozione di misure radicali per rimettere in equilibrio le casse del Municipio e delle Partecipate.
Nella due diligence, a pagina 13, nel capitolo «cassa», c'è un interessante schema così titolato: «Attualmente l'amministrazione provvede al pagamento mensile delle seguenti spese». Entrando nel dettaglio, ecco alcune voci: «Contratto Asìa per circa 14,2 milioni di euro; contratto Napoli Servizi per circa 3,5 milioni di euro; fitti passivi per circa 1 milione di euro; buoni pasto ai dipendenti per circa 2 milioni di euro; utenze per circa 2 milioni di euro; compensi agli amministratori per circa 1 milione di euro». Non è chiarito, va detto, chi sia compreso nel cosiddetto insieme degli amministratori.

Maxi debito del Comune di Napoli. Il report di Realfonzo

Maxi debito del Comune di Napoli. Il report di Realfonzo
di Paolo Grassi
Corriere del Mezzogiorno, 11 settembre 2012

Realfonzo alla festa de Il Fatto Quotidiano



Festa de Il Fatto Quotidiano
Parco La Versiliana (Marina di Pietrasanta, Lucca)
7-8-9 settembre 2012


tra i dibattiti previsti nella festa:
LA CRISI E’ DI DESTRA O DI SINISTRA?
Sabato 8 settembre
Ore 10.30 – Area Teatro
Michele Boldrin e Fabio Scacciavillani (in collegamento skype), Marco Ponti, Riccardo Realfonzo, Sandro Trento
Conducono Eduardo Di Blasi e Stefano Feltri

Il dibattito verrà trasmesso in diretta streaming su ilfattoquotidiano.it