Così propongo di riorganizzare la macchina comunale


Così propongo di riorganizzare la macchina comunale
di Riccardo Realfonzo
Repubblica Napoli, 10 febbraio 2012

Caro direttore, in relazione agli articoli apparsi ieri e il giorno precedente su queste colonne con oggetto i temi del lavoro e della macchina comunale, è indispensabile puntualizzare alcuni aspetti. Negli articoli in questione, prendendo spunto da documentazioni curiosamente contraffatte circolate in questi giorni, si assume che sarebbe mia intenzione, come assessore al Bilancio del Comune di Napoli, proporre un taglio ai salari dei dipendenti comunali.
Chiunque conosca il mio operato e più in generale la linea politica della giunta de Magistris comprende bene che ciò non è assolutamente immaginabile, né da noi è auspicato, visto che al contrario l’intera giunta è impegnata per difendere il salario dei dipendenti comunali dai tagli del governo e dal blocco della contrattazione collettiva. La verità è ben diversa. La verità è che nel quadro delle proposte per il bilancio di previsione 2012 io ho inteso proseguire lungo l’azione di rigore, risanamento ed efficientamento del Comune e delle società comunali che erogano i servizi pubblici fondamentali in città, intrapresa sin dal giugno scorso. Si tratta di una linea che chiede a tutti — in tempi di crisi e forti tagli dei trasferimenti decisi dalla politica economica nazionale — il massimo rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici e il più grande sforzo di produttività e impegno. In questo quadro, ho avanzato anche un pacchetto di proposte concernenti la riorganizzazione della macchina comunale finalizzate a migliorare la qualità e la quantità dei servizi ai cittadini e valorizzare il personale interno. Nel merito, le proposte che ho avanzato riguardano una riorganizzazione dei tempi di lavoro tale da garantire l’apertura pomeridiana degli uffici, l’allungamento dell’orario degli asili e delle scuole materne e una diversa modalità di distribuzione del salario accessorio che possa destinare più risorse a premiare i lavoratori più produttivi. Anche una serie di altre mie indicazioni va nella direzione di esaltare la qualità del lavoro e premiare l’impegno e il merito. Ho proposto, infatti, che si proceda con i concorsi per le progressioni di carriera (già banditi ma mai realizzati), con i concorsi per i dirigenti, al fine di ridurre sempre più il numero di contratti attribuiti con nomine fiduciarie, e ho anche chiesto lo sblocco dell’attribuzione degli incarichi di responsabilità prorogati da anni. Come si vede, nessuno intende minimamente tagliare i salari dei lavoratori, fatta eccezione per i livelli più alti dei salari dirigenziali sui quali credo che una qualche riduzione — peraltro chiesta anche dal consiglio comunale — sarebbe opportuna. Certo, alcune di queste misure potrebbero determinare delle economie, ma in ogni caso esse andrebbero riversate sui lavoratori stessi, premiando l’impegno e il merito, oltre che permettendo l’assunzione di altri giovani selezionati dal concorso pubblico. Dobbiamo necessariamente superare l’assetto della macchina comunale ereditato dal passato, con tutte le sue inefficienze e incongruenze. I lavoratori del Comune devono essere posti nelle condizioni di operare al meglio e i cittadini napoletani hanno diritto a più servizi e a più qualità. In ogni caso, si tratta di questioni che saranno oggetto di discussione in giunta, in consiglio comunale e coni sindacati. E su questi temi, caro direttore, mi permetto di suggerire al suo giornale di aprire un dibattito. D’altra parte, a nessuno sfugge che per noi è un dovere morale proseguire lungo questa strada, che è semplicemente quella della buona amministrazione.