Saviano difende Realfonzo e critica de Magistris

Saviano difende Realfonzo contro de Magistris



Un nuovo bellissimo l'articolo di Roberto Saviano, che tra l'altro scrive: "I problemi che Napoli ha, non sono stati generati dal sindaco de Magistris. La sua responsabilità sta nell'aver indicato una via facile, nel non aver ascoltato consigli e previsioni di chi gli era accanto. Di chi è stato malamente allontanato. (...) La Napoli di oggi è una Napoli che si sognava diversa e che diversa non è. Come dice Riccardo Realfonzo, ex assessore al bilancio, le uniche certezze che Napoli ha nell'immediato futuro sono l'aumento dell'Imu, dell'addizionale Irpef, della tassa sui rifiuti, dei costi di asili nido e mense scolastiche. Aumenti a fronte di servizi che non possono più essere erogati o quasi. Aumenti a fronte di stipendi che non possono essere più pagati. Napoli avrebbe bisogno di riforme per ripartire, non di una cappa sullo sviluppo" (estratto da: "Le speranze di una città ferita ma viva", di Roberto Saviano, La Repubblica, 15 aprile 2013).


Roberto Saviano era già intervenuto sulle pagine di Repubblica per denunciare che il fallimento della esperienza di de Magistris. In particolare, Saviano attaccava de Magistris per avere rotto con Realfonzo: "Nei mesi precedenti, molti collaboratori del sindaco De Magistris avevano lanciato l'allarme sullo stato di salute delle finanze partenopee. Lo aveva fatto Riccardo Realfonzo, l'uomo chiamato a gestire quelle finanze, cacciato dal precedente sindaco, Rosa Russo Jervolino, poiché avrebbe voluto tagliare i tanti privilegi che appesantivano il bilancio comunale. Da Realfonzo, dal suo ruolo di rottura e discontinuità, Luigi De Magistris aveva deciso di partire. E, per questo, tanti napoletani avevano deciso di votarlo e di appoggiare quel progetto di "scassare tutto", slogan che sembrava promettere una rottura con la situazione esistente, fatta di spese incontrollate e incontrollabili. La linea seguita sin da subito da Realfonzo era quella di un rigore reale, fatto di razionalizzazione delle poche risorse disponibili. L'assessore è durato poco: De Magistris lo ha cacciato per le stesse ragioni per le quali ne aveva fatto un vessillo" (da "Napoli, una città in agonia", di Roberto Saviano, La Repubblica, 31 gennaio 2012).

Alcuni giorni prima, in una lettera aperta a de Magistris, Saviano aveva già espresso la sua delusione per la rottura di de Magistris con Realfonzo ed altri: "In molti casi l'unica colpa era un disaccordo con lei [de Magistris] non nel progetto generale, ma in scelte particolari. Scelte che non erano mancanze di lealtà nei suoi confronti, ma erano proposte per evitare che Napoli finisse dinanzi la Corte dei conti o che si legasse a progetti economici poco chiari. E' sembrato che queste persone da un giorno all'altro dall'offerta migliore che in quel determinato campo ci fosse, siano diventati peggiori collaboratori possibili. Allontanati senza spiegazioni, senza motivi che non fossero clientele da conservare, bilanci da approvare e status quo da mantenere. Allontanati per dei contrasti che se superati sarebbero stati la prova di una reale volontà di essere discontinui rispetto a un passato insostenibile" (da "de Magistris non mi deludere", di Roberto Saviano, L’Espresso, 10 gennaio 2013).