Non una authority ma l'acqua pubblica

Parte la raccolta di firme per il referendum a favore dell’acqua pubblica, indetto dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, e i fautori della privatizzazione moltiplicano le loro rassicurazioni. Costoro infatti precisano che in Italia non c’è un intento di privatizzare le reti, ma la “semplice” gestione dell’acqua, e rispolverano le solite vecchie tesi in materia dei poteri di controllo sui gestori privati di una nuova authority.

Per continuare a leggere:

Non una authority ma l'acqua pubblica
di Riccardo Realfonzo
www.economiaepolitica.it, 24 aprile 2010


Vedi anche MicroMega.

Chi guida il partito antitasse?

Commentando un articolo di Carlo De Benedetti, ho ribadito a Il Foglio la mia posizione in merito alla politica economica nazionale. In particolare, ho sottolineato che la ripresa italiana è ben più lenta rispetto a quella delle aree centrali d'Europa e il declino del nostro apparato produttivo (in termini di competitività e quote nel commercio internazionale) è sempre più evidente. È essenziale ridurre le imposte sui redditi da lavoro, considerato il livello particolarmente basso dei salari e la necessità di sostenere la domanda aggregata. Occorre redistribuire i carichi fiscali sui redditi da capitale ed evitare assolutamente di contrarre la spesa pubblica anche per rilanciare le politiche industriali e favorire un salto tecnologico e dimensionale delle imprese italiane.

Per saperne di più:

Chi guida il partito antitasse?
di Marco Valerio Lo Prete
Il Foglio, 23 aprile 2009

Le partecipate non si toccano. Napoletani benserviti

Partecipate, non c’è tempo per la riforma

di Ciro Crescentini

Cronache di Napoli, 21 aprile 2010

“Non c’è il tempo per la riforma delle aziende partecipate comunali”. Lo ha sostenuto ieri in Consiglio Comunale l’assessore al bilancio Michele Saggese. La linea del rigore che stava portando avanti il professore sannita Riccardo Realfonzo è stata definitivamente liquidata. Ha prevalso la “normalizzazione”. Anzi, nei prossimi giorni si utilizzerà il manuale Cencelli.
Non saranno ridotti i compensi e il numero degli amministratori delle partecipate comunali. Tra l’altro i “salari” dei membri dei consigli di amministrazione, in base alle indicazioni delle finanziarie 2007 e 2009, dovevano essere ridotti del dieci per cento. Non si procederà all’accorpamento di alcune aziende municipalizzate, non saranno nominati gli amministratori unici, non è prevista una forte riduzione delle consulenza esterne e la revisione dell’albo dei fornitori.
“Le affermazioni di Saggese offendono il Consiglio Comunale che da anni chiede la riforma delle partecipate”, sottolinea Roberto De Masi, consigliere dell’Udc. “La realtà è un’altra”, aggiunge. “Questa amministrazione non poteva produrre una vera riforma perché questo avrebbe significato mettere in crisi il sistema di potere su cui si fonda il centrosinistra”.
Un sistema di potere denunciato dall’ex assessore Realfonzo. “Sul versante delle partecipate sussistono le condizioni per azzerare numerosi consigli di amministrazione sostituendoli con amministratori unici, il cui mandato non sia continuamente prorogabile”, disse l’ex assessore. “Le resistenze esterne ed interne al cambiamento si sono rivelate forti e ben radicate. Forti resistenze anche per rivedere i contratti di servizio, sostituendo i pagamenti a piè di lista, e per ridefinire l’operato effettivo delle società”. Dunque è stata sconfitta la linea di rigore e trasparenza. Palazzo San Giacomo continuerà a riciclare uomini politici o ex assessori che hanno fallito all’appuntamento con le urne, i cosiddetti “trombati”.

Un bilancio elettorale

Realfonzo: "Il bilancio? Elettorale"
Intervista sul bilancio di previsione 2010 del Comune di Napoli

di Fabrizio Geremicca

Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno, 11 aprile 2010

“Il loro obiettivo è arrivare alla prossima campagna elettorale a sindaco di Napoli. La principale, rozza leva politica su cui contano è quella di tenere in sospeso ancora per un po’ le nomine nei Consigli di Amministrazione delle società partecipate. In questo modo sperano di assicurarsi la fedeltà di alcuni politici rimasti a spasso ed esercitare così il potere un po’ accattone che ne consegue”. Ad una settimana dall’inizio della discussione del bilancio di previsione 2010 in Consiglio comunale, l’ex assessore alle Risorse strategiche di Palazzo San Giacomo, Riccardo Realfonzo, critica duramente il documento contabile predisposto dal suo successore in giunta, Michele Saggese.
Cosa non la convince?
“Il bilancio di previsione mira solo a traghettare il Comune verso le elezioni del 2011. Con esso si torna alla vecchia pratica dell’arrancare, del mettere le pezze, rinunciando a una qualunque strategia di politica economica, facendo quadrare i conti con fantasia. Alcune voci di entrata risultano incrementate con un esercizio di ottimismo che ormai è dato trovare solo dentro Palazzo San Giacomo. Ad esempio le multe, le cui previsioni di entrata spesso in passato sono state disattese dalle riscossioni effettive. Per questo l’anno passato esercitai pressioni verso l’assessorato competente e, riscontrate alcune anomalie relative ad una gara, nel novembre scorso inviai un incartamento alla Corte dei Conti. Ora la Giunta delibera addirittura di incrementare la previsione di entrata portandola a 70 milioni. Credo sia inutile domandarsi se il Comune vedrà mai questi soldi”.
Altri esempi?
“La vendita degli immobili. Nel 2009 appostammo entrate di poco oltre 12 milioni; ora si prevede addirittura di moltiplicare per cinque quell’importo. La previsione lascia sconcertati, soprattutto se si pensa alla polemiche suscitate dal piano di dismissioni e al fatto che, in questa fase congiunturale, semmai anche dovessero esserci delle vendite sarebbero in realtà delle vergognose svendite. Meglio sarebbe stato se si fosse lavorato sul versante della redditività del patrimonio comunale che è addirittura inferiore ai costi di gestione del patrimonio stesso”.
Sul versante della spesa quali critiche muove al bilancio di previsione? “Soprattutto trovo scandaloso il taglio dei rimborsi ai cittadini della tassa sui rifiuti, la Tarsu. L’anno scorso, dopo la legge che ha costretto i Comuni della Campania ad incrementare la tassa fino alla copertura integrale dei costi del servizio, il Consiglio Comunale e i sindacati spinsero per incrementare i rimborsi ai meno abbienti. Raschiai il fondo del barile per portare i rimborsi dalle poche centinaia di euro del 2008 a ben 6 milioni. Ora l’importo viene nuovamente abbattuto fino ad essere dimezzato. Ma questo è solo un tassello del più generale, pesante abbattimento della spesa sociale; per non parlare degli ulteriori segnali di disimpegno in settori critici come la viabilità, la scuola e il verde pubblico”.
I Comuni hanno subito drastici tagli dei traferimenti dallo Stato. Cos’altro avrebbe potuto fare palazzo San Giacomo?
“Già l’anno scorso il Comune subì gli effetti dei tagli e della crisi. Imposi il forte contenimento delle spese amministrative, la lotta ai debiti fuori bilancio, il contrasto all’evasione. Il tutto con la finalità di risanare il bilancio ma all’interno di una logica di redistribuzione e di sviluppo, in un quadro di chiare priorità di politica economica. Avrebbero dovuto proseguire in questa direzione. Ad esempio ridurre la Tarsu sfruttando gli effetti del lavoro della task force anti-evasione o mettendo mano alla struttura dei costi del servizio. Tutti sanno che provai ad affrontare il vecchio problema delle centinaia di lavoratori di Asia non idonei al servizio di raccolta dei rifiuti, che affollano gli uffici e rendono il servizio così oneroso. Ebbene, fui sommerso dagli ammonimenti: Asia non si deve toccare. Ora qualcuno dei suoi amministratori è stato pure premiato mentre la condizione finanziaria del Comune torna ad aggravarsi”.
Professore, chi non la ama sostiene che lei critica perché cerca una nuova candidatura.
“Quando nel dicembre scorso diedi le dimissioni dall’assessorato al bilancio perché non condividevo una gestione particolaristica delle società partecipate del Comune e venivo ostacolato nella linea in difesa dell’acqua pubblica, qualcuno sostenne che mi stavo preparando alle elezioni regionali. La cosa era ovviamente falsa. Le proposte sono arrivate, ma non sono un uomo per tutte le stagioni”.