Napoli, non solo camorra. È il clientelismo che governa

Napoli, non solo camorra. È il clientelismo che governa
di Enrico Pugliese
Liberazione, 23 febbraio 2011

Il libro di Realfonzo è la cronaca della sua breve esperienza di assessore al bilancio al Comune di Napoli e del suo epilogo con la rottura con il sindaco Rosa Russo Iervolino. Il volume, dopo una anteprima partenopea, uscirà nel mese prossimo col titolo Robin Hood a Palazzo San Giacomo. Le battaglie di un riformatore al Comune di Napoli per l’editore Tullio Pironti (pp.195, euro 12, al momento acquistabile sul sito della casa editrice). La storia aiuta a comprendere alcuni aspetti del declino – non ancora del tutto consumato – della esperienza bassoliniana a Napoli, della quale la ormai lunga stagione di Rosa Russo Iervolino fa parte. Il titolo parte da un commento della Iervolino – riportato dalla stampa locale – sulle dimissioni di Realfonzo: “L’ira della Iervolino: Realfonzo credeva di essere un Robin Hood” (Corriere del Mezzogiorno).
In passato i tecnici e le personalità di cultura che hanno fatto parte del governo bassoliniano di Napoli e della Campania, quando hanno valutato l’impossibilità di portare avanti il progetto sul quale avevano investito, se ne sono andati senza troppi commenti, quasi in silenzio. Realfonzo, invece, ha voluto dare una forte risonanza alla sua scelta. Non è questione di carattere: credo che questa scelta esprima una nuova fase di calo della fiducia nell’amministrazione di centro sinistra e dell’asse Bassolino-Iervolino. La scelta di Realfonzo si innesta in una più generale situazione di delusione e in un contesto di oggettivo peggioramento del funzionamento della macchina amministrativa, ma anche della degenerazione del blocco di potere che ha retto fino a poco tempo addietro l’amministrazione provinciale e regionale di Napoli e della Campania e che rischia di determinare un insuccesso anche nella città.
Il libro ha inizio con la telefonata, quasi a sorpresa, del sindaco Iervolino che propone all’autore di fare l’assessore. I patti all’inizio sembrano chiari. Realfonzo fa dure critiche all’operato della giunta. La Iervolino sembra accettare le suo proposte. Ma fin dall’inizio qualcosa che non va nell’attribuzione delle deleghe, che sono la sostanza dell’assessorato. Il nostro si accorge che manca quella ai fondi europei, che rappresenta un grande flusso di denaro e quindi di potere. E qui si innesta un pezzo di storia che aiuta a comprendere il funzionamento del blocco di potere clientelare che governa Napoli. Nel racconto dettagliato e minuzioso c’è una parte che riguarda l’assessore Cardillo, costretto alle dimissioni con accuse di malversazioni piuttosto pesanti. Realfonzo dovrebbe prenderne (e in sostanza ne prende ) il posto ma si rende conto che l’entourage di questo personaggio è ancora tutto lì. Si sente assediato. La moralizzazione sbandierata con le forzate dimissioni di Cardillo non si vede. Tanto più che questi non esce affatto dalla scena. Realfonzo se lo ritrova direttore della Stoa.
Un grande merito del libro è quello di portare avanti un’analisi della gestione del comune di Napoli senza grandi riferimenti alla criminalità organizzata: alla camorra. Non lo dico affatto con ironia: si tratta davvero di un merito. Realfonzo denuncia le pratiche clientelari che caratterizzano la gestione della macchina comunale e – aggiungo io – anche la macchina della regione. Il caso dell’assessore al bilancio è rappresentativo della potenza paralizzante di questa macchina. Essa impedisce il buon governo dell’amministrazione con favoritismi, irregolarità e sprechi senza aver alcun bisogno dell’impegno della criminalità organizzata. È importante, se si vuol capire Napoli e il Mezzogiorno, distinguere i due fenomeni: il clientelismo e le pratiche camorristiche, delinquenziali in senso stretto. La letteratura recente su Napoli le ha identificate o – peggio ancora – si è soffermata sulle violenze, i ricatti e le prevaricazioni dando alla criminalità organizzata un ruolo onnipresente e onnipotente, riducendo tutto alla sua responsabilità. In questo modo i funzionari corrotti, clientelari o semplicemente incapaci, vengono automaticamente assolti o ritenuti una rotella nell’ingranaggio della macchina camorristica. Essi invece agiscono in collusione con tutti (imprese incensurate, imprese camorriste, professionisti legati al potere locale, imbroglioni e basta) senza bisogno di alcuna mediazione. Ed è con questa macchina che si è scontrato Realfonzo.
Come si è arrivati a tutto ciò? Come si è passati dal rinascimento napoletano alla rotta dell’esperienza Bassolino-Iervolino? Vezio De Lucia, nel raccontare di recente la sua esperienza di assessore a Napoli, ha notato come con la nascita e la gestione delle società miste si siano determinate le condizioni per la crescita di un nuovo sistema clientelare. E in merito al funzionamento di alcune di queste entra anche Realfonzo, mostrandone il carattere clientelare, l’inefficienza, le corruttele e gli sprechi, aggravati dall’odiosa pratica di difenderne le attività con la scusa di voler difendere i lavoratori occupati. Ma c’è qualcosa di più complesso. C’è la formazione di un blocco di potere complicato e per molti versi trasversale. Per dirla brutalmente, ci sono i rapporti con la vecchia DC di De Mita e con residuati del PSI di Craxi. L’area bassoliniana non poteva fare a meno, per avere una maggioranza solida, di imbarcarli. Molte scelte che riguardano il sistema socio-sanitario campano, si possono comprendere solo se si tiene conto di questo. E anche per quel che riguarda il comune il processo è analogo. Chi porta voti pretende rappresentanza e ruoli di potere. E se chi porta voti è corrotto o incapace pretende con ancora più forza. A mio avviso questo meccanismo si è andato progressivamente estendendo man mano che si riduceva il carisma di Bassolino e la capacità di tenuta di Rosa Iervolino. Con l’indebolimento della leadership non solo “gli altri” sono diventati più potenti, ma molti dei “nostri”, se con questa parola si intende la sinistra (compresa quella radicale), sono entrati nel blocco di potere e nello stile di gestione clientelare.
Per inciso in questo forse trovo qualche punto di dissenso con l’autore. Non che egli non si renda conto della trasversalità di questo blocco di potere, ma lascia forse troppo sullo sfondo il quadro politico. C’è forse stata una sottovalutazione del contesto nell’accettare la nomina ad assessore. E qui si pone un problema. Chi sorregge ormai un assessore comunale o ragionale in una battaglia.? E’ ovvio che da solo non ce la fa: non ce la può fare. Ci vogliono ben altre forze, ben altri sostegni popolari, per portare avanti un progetto riformatore.

Il Robin Hood della politica


Riccardo Realfonzo: il Robin Hood della politica
di Enza Nunziato
Il Sannio, 23 febbraio 2011

Oggi, presso l’Università del Sannio (in piazza Guerrazzi, alle 16,00), si terrà la presentazione del libro di Riccardo Realfonzo “Robin Hood a Palazzo San Giacomo” (Pironti). Il libro descrive l’esperienza di Realfonzo come assessore al bilancio del Comune di Napoli, dal gennaio al dicembre 2009. Una esperienza caratterizzata da numerosi conflitti e conclusasi con le dimissioni di Realfonzo e i suoi attacchi di clientelismo alla gestione politica del sindaco Iervolino. La vicenda ha fatto molto discutere i media, dal momento che la critica al sistema di potere bassoliniano questa volta è provenuta da un studioso noto - ordinario presso l’Università del Sannio ed editorialista del Sole 24 Ore – che per di più in passato è ha lavorato in Industria 2015, con Bersani, e poi, come consigliere economico, con Vendola.
Professore, può dirci quale è stato il tentativo che lei ha compiuto al Comune di Napoli?
“Quando sono stato nominato assessore al bilancio a Napoli, come tecnico, nel gennaio 2009, ho provato ad aggredire due problemi gravissimi: la disastrosa situazione dei conti del Comune e l’inefficienza complessiva del sistema delle società partecipate del Comune, che erogano i servizi pubblici fondamentali. Sul primo versante, ho messo in campo una azione di verità sui conti, di lotta ai debiti fuori bilancio, di taglio degli sprechi. Sul secondo versante, ho stretto i controlli sul sistema delle partecipate e ho provato ad avviare una azione di riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione e di sostituzione di figure inadeguate, spesso designate dai partiti, con tecnici qualificati. Ho anche tentato di affrontare una serie di questioni nell’intento di abbattere i costi dei servizi, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti, e migliorarne la qualità”.
Intenti sicuramente lodevoli, e poi cosa è successo?
“Intanto mi lasci dire che io cercavo di rendere concreto il mio slogan “rigore nel pubblico per la difesa del pubblico”. Il che poi significava tenere i servizi fondamentali in mano pubblica, evitando le privatizzazioni, ma tentando di abbattere i costi e migliorare la qualità dei servizi da erogare ai cittadini. In ogni caso, il fatto è che dopo i primi mesi, in cui il sindaco Iervolino sembrava appoggiare la svolta politica, e dopo alcuni risultati positivi, la mia azione è stata in tutti i modi ostacolata. Addirittura, i controlli elementari che avevo posto in essere rispetto alle società partecipate del Comune, nell’ambito della disciplina del “controllo analogo” erano sistematicamente aggirati da numerosi amministratori. Come ho documentato nel libro, alle mie richieste non veniva dato risposta. E la cosa più clamorosa è che erano gli stessi vertici dell’amministrazione comunale a dare disposizioni di non dare seguito alle mie richieste. Eloquente è anche la vicenda della battaglia per l’acqua pubblica. Anche in questo caso, nonostante l’approvazione di una importante delibera in Consiglio Comunale, andai a sbattere contro un muro di gomma”.
E quindi?
“E quindi, dapprima tentai di fare leva sulle forze che mi appoggiavano in Consiglio Comunale, poi denunciai gli ostacoli che incontravo alla stampa. Alla fine la cosa più coerente da fare è stata rassegnare le dimissioni”.
Quale è lo scopo del suo libro?
“Chiarire inequivocabilmente ai cittadini, in primo luogo ai napoletani e ai campani, quale sia stata la parabola negativa del sistema bassoliniano e iervoliniano, con l’obiettivo di suscitare la consapevolezza della necessità di una svolta, di un cambiamento profondo. Con questa malapolitica Napoli, la Campania e il Mezzogiorno non potranno imboccare la via del rilancio economico e sociale. La questione morale pesa troppo, pesa come un macigno. Serve una svolta di buona politica e progressista; è necessario che, a cominciare dal Comune di Napoli le forze di centrosinistra ritrovino lo slancio necessario per proporre una discontinuità credibile, di uomini e di programmi”.
E lei?
“Io continuo a svolgere con entusiasmo il mio lavoro di docente universitario, qui, presso l’Università del Sannio, ormai da quasi venti anni”.

Le altre pubblicazioni scientifiche di Riccardo Realfonzo

Le altre pubblicazioni scientifiche di Riccardo Realfonzo


1. Monografie e curatele

Robin Hood a Palazzo San Giacomo, Le battaglie di un riformatore al Comune di Napoli, Pironti, Napoli, 2010.
Qualità del lavoro e politiche per il Mezzogiorno. Per una nuova legislazione del lavoro in Campania, a cura di R. Realfonzo, Franco Angeli, Milano, 2008.
L’economia della precarietà, a cura di P. Leon e R. Realfonzo, Manifestolibri, Roma, 2008, isbn 987-88-7285-553-9.
Lavoro, occupazione e Centri per l’impiego, a cura di G. Natullo, R. Realfonzo e R. Santucci, Aracne, Roma, 2007.
Sviluppo dualistico e  Mezzogiorni d’Europa, a cura di R. Realfonzo e C. Vita, Franco Angeli, 2006.
Rive Gauche. La critica della politica economica e le linee programmatiche delle coalizioni progressiste, a cura di S. Cesaratto e R. Realfonzo, ManifestoLibri, Roma, 2006.
The Monetary Theory of Production, a cura e con Introduction di R. Realfonzo e G. Fontana, Macmillan, London, 2005.
Formazione e lavoro: l’efficacia dei nuovi strumenti giuridici e istituzionali, a cura di R. Realfonzo e L. Zoppoli, Feltrinelli, Milano, 2003.
Money and Banking. Theory and Debate, with an Introduction by J. King, Edward Elgar, Cheltenham (UK) and Northampton (USA), 1998.
G. Del Vecchio, Lineamenti di teoria monetaria, a cura di R. Realfonzo, Utet, Torino, 1997.
Moneta e banca. La teoria e il dibattito, ESI, Napoli, 1996.
M. Fanno, Teoria del credito e della circolazione, a cura di A. Graziani e R. Realfonzo, ESI, Napoli, 1992.

2. Saggi in riviste e capitoli di libri

“EPL, consumption and unemployment: A critical assessment of labour market flexibility and two-tier regimes", (with A. Pacella and G. Tortorella Esposito);.
“The Employment Protection Controversy in the Years of Labour Market Reforms” (Pacella-Realfonzo-Tortorella Esposito), in esame presso HEI.
 “Does Fiscal Policy Affect the Monetary Transmission Mechanism? A Monetary Theory of Production Response to the NCM Perspective” (with G. Fontana and A. Pacella), in esame presso Metroeconomica;
“Costi ed efficienza dell’amministrazione pubblica italiana nel confronto internazionale” (con A. Viscione), in Rivista giuridica del lavoro, 2015, n. 3, pp. 497-515, ISSN 0392-7229 .
“Monetary Policy Rules and Directions of Causality: A test for the Euro Area” (with E. Brancaccio, G. Fontana and M. Lopreite), forthcoming in JPKE, volume 38, fascicolo 4, issn 0160-3477;
“The Real Effects of a Euro Exit: Lessons from the Past” (with A. Viscione), International Journal of Political Economy, 2015, vol. 44, n. 3, pp. 161-173, issn 0891-1916;
“Augusto Graziani, a Leading Italian Post Keynesian Economist” (with. G. Fontana), History of Economic Ideas, 2015, n. 1, pp. 23-35, issn 1122-8792;
“The Effecs of a Euro Exit on Growth, Employment and Wages” (with. A. Viscione), Levy Economics Institute, working paper n. 840, July 2015, pp. 1-14, ISSN 1547-366X;

“Bagehot Walter” (with A. Pacella), in S. Rossi-L.P. Rochon-M.Vernengo, The Encyclopedia of Central Banking, Edward Elgar, Cheltenham UK and Northampton MA, 2015, pp. 16-18, isbn 978 1 78254 743 3;
“Flessibilità del lavoro e competitività in Italia” (con A. Pacella e G. Tortorella Esposito), in Diritti, lavori, mercati, 2014, 1, pp. 57-86;
“Eurocrisi, il conto alla rovescia non si è fermato” (con A. Viscione), Economia e Politica, dicembre 2014;
Deregolamentare per crescere? EPL, quota salari e occupazione, Rivista giuridica del lavoro, 2013, n. 3, pp. 487-502;
Circuit Theory, in J.E. King, The Elgar Companion to Post Keynesian Economics, Edward Elgar, 2012, pp. 87-92
 “Low wages, consumer credit and the crisis: a monetary theory of production approach” (with G. Forges Davanzati), in E. Brancaccio and G. Fontana (eds), The Global Economic Crisis, Routledge, London and New York, 2011, pp. 144-163 (ISBN: 978-0-415-58661-0);
“The 2007 financial crisis and the great recession: alternative views of key issues. Introduction” (di G. Fontana e R. Realfonzo), History of Economic Ideas, 2011 (1724-2169);
“Note su Antonio Scialoja, tra teoria e politica monetaria”, in P. Barucci, G. Gioli e P. Roggi (a cura di), Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli, 2009, pp. 183-194, isbn 978-88-89946-44-2;
“Money, capital turnover and the leisure class: Thorstein Veblen’s tips for MTP models”, in J.-F. Ponsot and S. Rossi (eds), The political economy of monetary circuits: tradition and change, Palgrave, 2009, pp. 116-137, (ISBN: 9780230203372 HB);
“Fiscal policy in the monetary theory of production: an alternative to the New Consensus approach”,  Journal of Post Keynesian Economics, 2009, vol. 31, issue 4, pages 605-621;
“Il quadro macroeconomico della provincia di Avellino e le dinamiche in atto nel mercato del lavoro”, di R. Patalano, R. Realfonzo e G. Tortorella Esposito”, in Il mercato del lavoro nel settore enogastronomico della provincia di Avellino, a cura di G. Marotta, G. Natullo, R. Realfonzo e R. Santucci, Aracne, Roma, 2009, isbn 978-88-548-2632-8, pp. 11-76;
“Introduzione” a L’economia della precarietà, a cura di P. Leon e R. Realfonzo, Manifestolibri, Roma, 2008, isbn 987-88-7285-553-9, pp. 7-12;
“Lavoro, precarietà, welfare: quali capisaldi per la ricostruzione di una politica economica”, in L’economia della precarietà, a cura di P. Leon e R. Realfonzo, Manifestolibri, Roma, 2008, isbn 987-88-7285-553-9, pp. 235-240;
“Introduzione” a Qualità del lavoro e politiche per il Mezzogiorno. Per una nuova legislazione del lavoro in Campania, a cura di R. Realfonzo, Franco Angeli, Milano, 2008, isbn 978-88-568-0331-0, pp. 11-15;
“Introduzione” a Qualità del lavoro e politiche per il Mezzogiorno. Per una nuova legislazione del lavoro in Campania, a cura di R. Realfonzo, Franco Angeli, Milano, 2008, isbn 978-88-568-0331-0, pp. 11-15;
“L’Europa a rischio Mezzogiornificazione” (con E. Brancaccio), “in Qualità del lavoro e politiche per il Mezzogiorno. Per una nuova legislazione del lavoro in Campania, a cura di R. Realfonzo, Franco Angeli, Milano, 2008, isbn 978-88-568-0331-0, pp. 17-42;
“Proposta di ipotesi e criteri per l’incentivazione delle imprese ad Alta Qualità del Lavoro” (con altri autori), in Qualità del lavoro e politiche per il Mezzogiorno. Per una nuova legislazione del lavoro in Campania, a cura di R. Realfonzo, Franco Angeli, Milano, 2008, isbn 978-88-568-0331-0, pp. 217-239;
“Incidenti sul lavoro e sistemi produttivi arretrati”, in G. Natullo e R. Santucci (a cura di), Ambiente e sicurezza sul lavoro. Quali tutele in vista del testo unico?, Franco Angeli, Milano, 2008, pp. 129-134;
“Towards a <<continuist>> interpretation of Keynes: Labour Market Deregulation in a Monetary Economy” (con G. Forges Davanzati), in Caserta, M. e Figuera, S. (eds.) Rileggere Keynes. La lezione di John Maynard Keynes a 70 anni dalla pubblicazione della Teoria Generale, Giuffrè, 2008;
"Valutazione della ricerca: esperienze e metodi a confronto. Intervento", Rivista Italiana degli Economisti, n. 2/2007, isbn 978-88-15-11786-1, pp. 315-319;
“Moneta e finanziamento della produzione nei manuali e trattati neo-classici del primo Novecento” (coautore G. Tortorella Esposito), in M.M. Augello e M.E.L. Guidi (a cura di), L’economia divulgata. Stili e percorsi italiani (1840-1922), vol. II, Franco Angeli, Milano, 2007.
“Lavoro sommerso e modello di specializzazione produttiva: quali politiche?”, in Le politiche pubbliche di contrasto al lavoro irregolare, a cura di V. Pinto, Cacucci, Bari, 2007, pp. 49-62.
“The Italian Circuitist Approach”, in P. Arestis and M. Sawyer, A Handbook of Alternative Monetary Economics, edited by P. Arestis and M. Sawyer, Edward Elgar, Cheltenham, 2006, pp. 105-120.
“Conflittualismo versus compatibilismo” (coautore: E. Brancaccio), Quaderni del Dipartimento di Analisi dei Sistemi Economici e Sociali, 2005, n. 7.
“Bank mergers, monopoly power and unemployment. A Post Keynesian-Circuitiste approach” (coautore G. Forges Davanzati), in The Monetary Theory of Production, a cura e con Introduction di R. Realfonzo e G. Fontana, MacMillan, 2005.
“Labour market deregulation and unemployment in a monetary economy” (coautore: G. Forges Davanzati), in R. Arena e N. Salvadori (a cura di), Money, Credit and the Role of the State, Ashgate, Aldershot, 2004, pp. 65-74.
“Moneta, risparmio e ciclo negli scritti di Umberto Ricci”, in P. Bini e A. Fusco (a cura di), Umberto Ricci (1879-1946). Economista militante e uomo combattivo, Polistampa, Firenze, 2004, pp. 145-162.
“Flessibilità, formazione e salario reale contrattato. Gli indesiderati effetti macroeconomici della deregolamentazione”, R.Realfonzo e L. Zoppoli (a cura di), Formazione e lavoro: l’efficacia dei nuovi strumenti giuridici e istituzionali, Feltrinelli., Milano, 2003, pp. 97-106.
“Towards a <<continuist>> interpretation of Keynes: Labour Market Deregulation in a Monetary Economy” (con G. Forges Davanzati), saggio presentato al VII Convegno AISPE, Brescia, 20-22 febbraio 2003.
“Gustavo Del Vecchio: ‘Critical Conscience’ of the Italian Neoclassical School”, in W.J. Samuels (a cura di), Neglected Economists, vol. 2, Elgar, Cheltenham, 2003, pp. 37-58.
“Circuit Theory”, in corso di pubblicazione in J. King (a cura di), Elgar Companion to Post-Keynesian Economics, Elgar, Cheltenham, 2003, pp. 60-64.
“Le banche italiane e le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Un quadro sintetico delle problematiche” (coautore: G. Tortorella Esposito), in F. Bencardino e M.R. Napolitano, Economia del software e tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Angeli, Milano, 2003, pp. 315-331.
“Money as Finance and Money as Universal Equivalent: Re-reading Marxian Monetary Theory” (coautore: R. Bellofiore), in L.-P. Rochon and S. Rossi, Modern Theories of Money. The Nature and Role of Money in Capitalist Economies, Elgar, Chelthenham and Northampton, 2003, pp. 198-218.
“La teoria monetaria della produzione”, in G. Forges Davanzati, Mercato del lavoro, istituzioni e sviluppo economico. Temi di economia politica, I Liberrimi, Lecce, 2002, pp. 103-109.
“Nitti in Parlamento. <<Democrazia industriale>> e programma <<radicale>> per il Mezzogiorno (1904-1911)” (coautori: G. Forges Davanzati e R. Patalano), in M. Augello e M. Guidi (a cura di), Gli economisti in Parlamento (1861-1922). Una storia dell’economia politica dell’Italia liberale, Angeli, Milano, 2002, vol. 2, pp. 593-613.
“Il sottosviluppo del Mezzogiorno tra teoria economica e dibattito politico-parlamentare nel primo Novecento”, in M. Augello e M. Guidi (a cura di), La scienza economica in Parlamento (1861-1922). Una storia dell’economia politica dell’Italia liberale, Angeli, Milano, 2002, vol. 1, pp. 381-394.
“Sviluppo economico e riproduzione del capitale naturale: posizioni teoriche alternative”, in E. Aloj (a cura di), Sviluppo economico e sostenibilità, RCE Edizioni, Potenza, 2002, pp. 73-78.
“Gli economisti napoletani nel ventennio fascista. Augusto Graziani, Guglielmo Masci, Giuseppe Ugo Papi, Luigi Amoroso”, in A. Croce, F. Tessitore e D. Conte (a cura di), Napoli e la Campania nel Novecento. Diario di un secolo, Edizioni del Millennio, Napoli, 2002, vol. 3, pp. 137-158.
“On Money by Ferdinando Galiani: Notes, Social Accounting and Confidence” (coautore: R. Patalano), History of Economic Ideas, 2001, n. 3, pp. 61-94.
“An Overinvestment (but Anti-Austrian) Explanation of the Turning Points  of the Cycle. Italian Contributions of the Early 20th Century”, History of Economics Review, 2001, n. 33, pp. 17-32;
“Bank Creation of Money and Endogenous Money Supply as the Outcome of the Evolution of the Banking System: Antonio de Viti de Marco’s Contribution”, in L.-P. Rochon e M. Vernengo (a cura di), Credit, Interest Rates and the Open Economy. Essays in the Horizontalist Tradition, Elgar, Cheltenham, 2001, pp. 193-212.
“The Italian Debate on Free Banking (1860-1893)” (coautore: C. Ricci), History of Economic Ideas, 2000, n. 8(3), pp. 25-60.
“Wages, Labour Productivity and Unemployment in a Model of the Monetary Theory of Production” (coautore: G. Forges Davanzati), Économie Appliquée, 2000, n. 4, pp. 117-138.
“Note sulla teoria austriaca del ciclo e gli economisti italiani nel periodo tra le due guerre”, in V. Gioia e H. Kurz (a cura di), Science, Institutions and Economic Development. The Contribution of “German” Economists and the Reception in Italy (1860-1930), Giuffrè, Milano, 2000, pp. 543-560.
“Marx inside the Circuit. Discipline Device, Wage Bargaining and Unemployment in a Sequential Monetary Economy” (coautori: R. Bellofiore e G. Forges Davanzati), Review of Political Economy, 2000, vol. 12, n. 1, pp. 403-417.
“La teoria austriaca del ciclo e gli economisti italiani nel periodo tra le due guerre”, Il pensiero economico italiano, 1999, vol. VII, n. 1, pp. 123-154.
“Political Economy: History”, Encyclopedia of Political Economy, edited by P. O'Hara, Routledge, London and New York, 1999, vol. 2, pp. 828-833.
“French Circuit School”, Encyclopedia of Political Economy, edited by P. O'Hara, Routledge, London and New York, 1999, vol. 1, pp. 398-400.
“Finance and the Labor Theory of Value. Toward a Macroeconomic Theory of Distribution from a Monetary Perspective” (coautore: R. Bellofiore), International Journal of Political Economy, Summer 1997, vol. 27, n. 2, pp. 97-118.
“Introduzione” (coautore: A. Graziani), in G. Del Vecchio, Lineamenti di teoria monetaria, Utet, Torino, 1997, pp. XVII-XXVIII.
“Marx and Money” (coautore: R. Bellofiore), Trimestre, 1996, vol. XXIX, n. 1-2, pp. 189-212.
“Marx in Question: Money and Distribution” (coautore: R. Bellofiore), Quaderni del Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bergamo, 1996, n. 4.
“Il dibattito sulla questione bancaria. Unicità versus pluralità degli istituti di emissione nelle riviste italiane (1886-1893)” (coautore: C. Ricci), Il pensiero economico italiano, 1995, n. 2, pp. 97-132.
“La teoria del salario di efficienza: sviluppi storici e orientamenti metodologici alternativi. Una rassegna critica” (coautore: G. Forges Davanzati), in Aa.Vv., Lavoro, organizzazione e produttività nell'impresa, ESI, Napoli, 1995, pp. 123-157.
“La teoria della banca come organo dei pagamenti a credito di de Viti de Marco”, Storia del pensiero economico, 1995, n. 30, pp. 3-22; anche in A. Pedone (a cura di), Antonio de Viti de Marco, Laterza, Bari, 1995, pp. 161-181.
“L'ultima lezione inedita di Marco Fanno sulla disoccupazione”, Il pensiero economico italiano, 1994, n. 2, pp. 207-228; anche in D. Cantarelli (a cura di), Il magistero scientifico di Marco Fanno tra passato e futuro, Cedam, Padova, 1996, pp. 31-53.
“Natura della moneta e modelli macroeconomici. Il dibattito di inizio secolo”, Annali dell'Università di Benevento, 1994, vol. I, pp. 25-60.
“Moneta e ciclo economico”, Atti della giornata di studio dedicata a Marco Fanno, Mediocredito centrale, Roma, 1993, pp. 19-33.
“Replica alle Considerazioni di Magliulo” (coautore: A. Graziani), Il pensiero economico italiano, 1993, n. 1, pp. 249-252.
“La storiografia sulla teoria economica in Italia tra le due guerre” (coautore: E. Zagari), Il pensiero economico italiano, 1993, n. 1, pp. 191-237.
“La teoria monetaria di Marco Fanno” (coautore: A. Graziani), in M. Manfredini Gasparetto (a cura di), Marco Fanno. L'uomo e l'economista. Saggi, Cedam, Padova, 1992, pp. 81-140.
“Henry Meulen e la tradizione teorica del free banking” (coautore: C. Ricci), con appendice dal titolo “Free banking: una tradizione ininterrotta”, Rivista di politica economica, 1992, n. 5, pp. 75-114.
“La teoria del credito e della circolazione di Marco Fanno” (coautore: A. Graziani), in M. Fanno, Teoria del credito e della circolazione, ESI, Napoli, 1992, pp. XV-LXV.
“La teoria della moneta e del credito di Luigi Lugli”, Studi economici, 1991, n. 44, pp. 81-127;
“La teoria marxiana della moneta”, in E. Zagari, Storia dell'economia politica. Dai mercantilisti a Marx, Giappichelli, Torino, 1991, pp. 452-469;
“Note sul pensiero economico italiano tra le due guerre: la diffusione dell'analisi di Schumpeter”, Nord e Sud, 1991, n. 1, pp. 47-69.
“Un interprete italiano di Schumpeter: Luigi Lugli”, Quaderni di storia dell'economia politica, 1990, n. 2-3, pp. 181-195.
“Una bibliografia ragionata per lo studio dell'influenza di Schumpeter sul pensiero economico italiano (1907-1939)”, Studi economici, 1989, n. 37, pp. 85-124.
“Tra Marx e Keynes, cent'anni dopo”, Quaderni di storia dell'economia politica, 1986, n. 1-2, pp. 327-339.

3. Altre pubblicazioni

Il mercato del lavoro nel settore enogastronomico della provincia di Avellino, a cura di G. Marotta, G. Natullo, R. Realfonzo e R. Santucci, Aracne, Roma, 2009 (isbn 978-88-548-2632-8);
Il quadro macroeconomico della Provincia di Avellino (di R. Patalano, R. Realfonzo e G. Tortorella Esposito), in Il mercato del lavoro nel settore enogastronomico della provincia di Avellino, a cura di G. Marotta, G. Natullo, R. Realfonzo e R. Santucci, Aracne, Roma, 2009, pp. 11-75 ( isbn 978-88-548-2632-8);
Mercato del lavoro, strumenti di conciliazione vita-lavoro e nuove tecnologie della informazione e della comunicazione, a cura di R. Realfonzo, Dases, Università del Sannio, 2006.
Offerta e domanda di lavoro qualificato nella provincia di Benevento, a cura di F. Bencardino, G. Marotta e R. Realfonzo, Centro di Orientamento Permanente della Università del Sannio, Benevento, 2005.



"Robin Hood" a Benevento



Per informazioni consultare la segreteria del Rettore dell'Università del Sannio, prof. Filippo Bencardino: tel. 0824.305001 - e-mail: rettore@unisannio.it

Realfonzo choc: "Napoli sull'orlo del disastro"


Realfonzo choc: “Napoli è sull’orlo del disastro”
di Valerio Ceva Grimaldi
Terra, 18 febbraio 2011

«La Iervolino si lamenta che non ha nemmeno i fondi per permettere l'apertura della nuova fermata della metropolitana di piazza Bovio? È l'esito di una pessima gestione del bilancio comunale ed è naturalmente lei che porta la principale responsabilità politica del disastro dei conti del Comune». È durissimo Riccardo Realfonzo, docente ed economista, nel 2009 assessore al Bilancio nella giunta guidata dall'ex ministro dell'Interno, autore di un graffiante libro sulla sua esperienza amministrativa a Napoli (Robin Hood a Palazzo San Giacomo). Incarico poi lasciato bruscamente. «È noto che io abbia provato a risanare i conti e a mettere in efficienza le società partecipate, tenendole in mano pubblica. Ma non mi hanno permesso di proseguire».
In città si sta tuttora discutendo molto delle primarie. Ma che Comune si troverà ad amministrare il nuovo sindaco?
«La situazione dei conti, dopo gli oltre quindici anni di Bassolino-Iervolino, è disastrosa. Di fatto il Comune è sull'orlo del dissesto. Il prossimo sindaco dovrà attuare intense politiche di risanamento, facendola finita con le gestioni clientelari. Pensi che nel bilancio comunale sono registrati oltre tre miliardi di euro di residui attivi, voci di entrata, soprattutto multe stradali e fitti attivi, per le quali ci sono fortissime difficoltà di riscossione: siamo fermi a poco più del 30% del previsto. Il nuovo sindaco dovrà immediatamente disporre una analisi approndita dei flussi finanziari e dell'effettiva situazione debitoria, in particolare delle società partecipate, come Anm e Metronapoli (trasporti pubblici), Arin (acqua), Asia (rifiuti). Aziende che, per sopperire alla insufficienza di flussi finanziari dal Comune,sono indebitatissime con le banche».
Questa situazione cosa comporta?
«Un ritardo nei pagamenti ai fornitori che sfiora i 3 anni, con conseguenze gravissime, e difficoltà per le società comunali addirittura nel pagare gli stipendi. Se non si affrontano questi nodi con una politica di rigore è impossibile pensare di migliorare i servizi pubblici cittadini, che intanto continuano a peggiorare».
Privatizzare potrebbe essere una soluzione?
«Resto un sostenitore della difesa della “mano pubblica” nei servizi pubblici fondamentali. Ma certo non si può sostenere l'andazzo attuale: bisogna intervenire con politiche di rigore ed efficienza. Altrimenti si fa proprio il gioco degli affaristi».
Belle parole. Ma come si fa?
«Tagliando gli sprechi e migliorando l'efficienza. Un esempio? In Asia, l'azienda dei rifiuti, ci sono circa 300 lavoratori “non idonei”, che hanno prodotto certificati medici per i quali sono inabili al lavoro in strada. Come risultato gli uffici sono affollati, il servizio è scadente ed anche costoso. Nel frattempo si sono fatte assunzioni in altre società e alcuni amministratori lamentano carenze di organico. Ebbene, sarebbe necessario affrontare la politica del personale per le partecipate nel loro insieme. Ma, si sa, le nuove assunzioni portano un facile consenso. Purtroppo, in tutti questi anni le società partecipate sono state utizzate soprattutto per garantire equilibri politici ed assicurarsi consenso. Ebbene, il nuovo sindaco dovrebbe dire finalmente basta».
Intanto, nel milleproroghe è stato aumentato il numero degli assessori: da 12 a 16 per le città con più di un milione di abitanti...
«In questi ultimi mesi a Napoli sono pure aumentati i consiglieri di amministrazione... La verità è che bisognerebbe affrontare la questione morale ed inaugurare una nuova stagione, fatta di politica sana, che pensi effettivamente all'interesse generale. Rimboccarsi le maniche e imprimere una svolta anche nell'organizzazione della macchina comunale. Pensi che quand'ero assessore al Bilancio scoprii che diversi milioni di multe stradali erano andati in prescrizione per ritardi nella stampa dei verbali. Sottoposi la cosa alla attenzione della Corte dei Conti. Ci vorrebbero ottimi amministratori ed anni di lavoro e sacrifici per rimettere il Comune sulla strada giusta».