Per una nuova politica economica in Europa

Per una nuova politica economica in Europa
di Sergio Cesaratto, Carlo D’Ippoliti, Sergio Levrero, Riccardo Realfonzo e Antonella Stirati
Economia e Politica, 24 marzo 2011


Da questo documento è stata estratta una dichiarazione favorevole a una nuova politica economica in Europa, sottoscritta dalle seguenti realtà rappresentative del mondo progressista e della sinistra: AltraMente scuola per tutti, Associazione per il rinnovamento della sinistra, Associazione culturale in Movimento, Centro studi Cercare ancora, Fondazione Buozzi, Fondazione Nenni, Lavoro e Libertà, Le nuove ragioni del socialismo, Marx XXI, Network per il socialismo europeo, Socialismo 2000.

Cara Sel, l'alternativa è de Magistris


Cara Sel, l'alternativa è de Magistris
di Riccardo Realfonzo
il manifesto, 22 marzo 2011

La definizione delle alleanze per le comunali napoletane rischia di gettare un’ombra sul percorso, nazionale e non solo campano, di Sinistra ecologia libertà. Il punto è che - accantonate per brogli le primarie, con l’uomo di Bassolino che aveva incassato il maggior numero di voti - Sel si è trovata a scegliere tra due candidati a sindaco: il prefetto Mario Morcone, espresso dal Pd, e l’europarlamentare Luigi de Magistris, sostenuto da Idv e Federazione della Sinistra. Una scelta che i dirigenti locali di Sel si sono ben guardati dall’effettuare apertamente, rinviando alla consultazione degli iscritti, e che si è chiusa con la partecipazione di meno di un terzo di essi e la decisione di puntare sul candidato del Pd. Ebbene, per chi in questi anni ha seguito da vicino le vicende partenopee - guardando a Sel come a una delle forze in grado di battersi per un cambiamento nella direzione del progresso, della giustizia, della difesa dei lavoratori, dei beni comuni - questa è una pagina triste.
La contrapposizione tra i due candidati in seno al centrosinistra riflette, infatti, l’alternativa tra la continuità rispetto alla cupa esperienza amministrativa del duo Bassolino-Iervolino e una forte discontinuità all’insegna dei valori per i quali Sel sin qui si è battuta. Quanto ho appena affermato è politicamente ovvio. È chiaro infatti che il candidato del Pd, Morcone - figura stimabile sul piano personale - scaturisce da un compromesso nel quale i fautori di Bassolino hanno fatto la parte del leone grazie ai voti incassati alle primarie. Non è un caso che Umberto Ranieri, secondo più votato alle primarie e protagonista di una battaglia per il ricambio della classe dirigente locale del Pd, abbia disertato la presentazione della candidatura di Morcone. Al tempo stesso, la stagione di governo di Bassolino ha segnato un arretramento secco per la società campana. Basti pensare alle vicende giudiziarie, allo scandalo dei rifiuti e alla crisi economica che in Campania si è manifestata più grave che altrove, con conseguenze drammatiche per i giovani e i deboli. A seguito della mia esperienza di assessore al bilancio del Comune di Napoli - durata tutto il 2009 e chiusasi con le dimissioni - posso testimoniare che, per quanto parte della sinistra volesse voltare pagina, l’amministrazione Iervolino si è distinta per politiche clientelari, spreco di risorse e opacità dei conti. Ovviamente, Morcone non ha responsabilità a riguardo, ma la sua candidatura non nasce certo all’insegna di una autocritica del Pd napoletano, per anni inutilmente commissariato.
Dall’altro lato, la candidatura di de Magistris è venuta fuori nel segno chiaro della discontinuità. Le sue posizioni a favore dell’acqua pubblica e dei beni comuni, della solidarietà, della difesa del piano regolatore contro gli speculatori e contro l’inceneritore nella zona orientale di Napoli parlano chiaro, e sono in linea con le posizioni tradizionali di Sel. Si presentano per giunta in termini credibili, come confermeranno gli operai di Pomigliano che hanno visto de Magistris, e non certo gli uomini del Pd, schierarsi in loro difesa. Non potrà quindi stupire che buona parte dell’elettorato di Sel e della intellettualità napoletana sosterrà il tentativo di de Magistris.
Certo, qualcuno argomenterà che la curiosa scelta di Sel è coerente con la strategia delle alleanze nazionali di Nichi Vendola. Ma la vicenda napoletana mostra che una alleanza “sempre e comunque” con il Pd rischia di immolare i contenuti programmatici di Sel alla stregua di una vittima sacrificale.

Presentazione del libro "Robin Hood a Palazzo san Giacomo". Con Cantone, Barbagallo e Giannola


Martedì 15 marzo, alle ore 18,00, presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri, si terrà un dibattito sul libro “Robin Hood” a Palazzo San Giacomo. Le battaglie di un riformatore al Comune di Napoli. Ne discuteranno con l’autore: lo storico Francesco Barbagallo, il magistrato Raffaele Cantone e il presidente della Svimez Adriano Giannola. Modererà Ottavio Ragone (Repubblica).

Le miserie di Palazzo San Giacomo


Le miserie di Palazzo San Giacomo
di Rita Pennarola
La voce delle voci, anno XXVIII, n. 3, marzo 2011

E Realfonzo si schiera: sosterrò De Magistris, ci tira fuori dalla palude

E Realfonzo si schiera: sosterrò De Magistris, ci tira fuori dalla palude
di R.P.
Corriere del Mezzogiorno, 1 marzo 2011

Riccardo Realfonzo, l’economista ed ex assessore al bilancio del Comune di Napoli, autore del libro Robin Hood a Palazzo San Giacomo, fa outing. Sosterrà Luigi de Magistris.
E perché non un Prefetto come Morcone?
È difficile commentare, anche perché non siamo nemmeno certi di non trovarci di fronte a una ennesima boutade. Ma, francamente, dopo la prova amministrativa disastrosa di questi anni e la triste vicenda delle primarie, ci aspettavamo una assunzione di responsabilità da parte del Pd. Una candidatura eccellente o magari un passo indietro. E, invece, la sensazione è che per salvare l’unità del partito, si sia fatto un gran lavoro per trovare un compromesso al ribasso, che metta d’accordo il Pd locale, dilaniato com’è dal conflitto tra bassoliniani e antibassoliniani. Ebbene, pare che questo tentativo si spinga addirittura sino al punto di indicare come candidati figure magari anche dignitose, e dal curriculum non trascurabile, ma del tutto sconosciute ai napoletani e prive di una qualsiasi immagine e profilo politico.
Per lei l'alternativa è De Magistris?
Mi pare evidente che, nella palude della politica partenopea, l’unico vero segnale positivo venga dalla disponibilità a candidarsi di Luigi de Magistris. Credo che si tratti di una occasione che la società civile napoletana non possa farsi sfuggire. Quella di De Magistris si presenta, infatti, come una candidatura autorevole e credibile, in grado di riunificare il centrosinistra e riaccendere le speranze dei cittadini.
Comunque un magistrato.
Mi pare che finché tutta la coalizione esortava Raffaele Cantone a scendere in campo nessuno avesse espresso perplessità nel candidare un magistrato. In ogni caso, io penso che la vicenda professionale di de Magistris, come magistrato, e più recentemente la sua vicenda politica, come europarlamentare e presidente della commissione di controllo del bilancio europeo, forniscano garanzie sul fatto che con lui sarebbe finalmente affrontata il più grave problema che ha afflitto la politica cittadina: la “questione morale”. Con de Magistris le vecchie pratiche clientelari andrebbero finalmente in soffitta. E penso che di questo sarebbero consapevoli anche tantissimi elettori del Pd e forse anche quei pezzi della nomenclatura locale del Pd che sono stufi dei continui compromessi al ribasso.
Sta dicendo che con Morcone rappresenta la vecchia politica?
Io non metto in discussione il curriculum di Morcone, ma il punto è che non siamo in presenza di un personaggio pubblico che mette in gioco la sua storia, come sarebbe stato il caso di una Lucia Annunziata o di un Raffaele Cantone. Qui saremmo in presenza di una candidatura nata da una operazione politica discutibilmente compromissoria, e che dovrebbe fare sempre i conti con le pressioni del vecchio sistema che non intende mollare. Insomma, non abbiamo garanzie che la stagione della politica clientelare venga definitivamente archiviata. Al contrario, de Magistris è da anni in prima fila per la battaglia della legalità. E i cittadini lo hanno compreso, se è vero che alle europee è stato il secondo più votato d’Italia, dopo Berlusconi. Insomma, si tratta di una figura in grado di raccogliere intorno a sé le forze positive della città e dare vita a un progetto amministrativo all’insegna della buona amministrazione, del rigore nel pubblico per la difesa del pubblico, del progresso, della solidarietà. Aprendo a un salutare ricambio della classe dirigente.