Il dibattito sulle dimissioni, la solidarietà dei cittadini, l'Appello delle Assise

In tanti hanno commentato le dimissioni e l'intervista rilasciata al direttore del Corriere del Mezzogiorno e la successiva a Repubblica. E in tantissimi mi hanno offerto sostegno e solidarietà.
Il Sindaco Jervolino dice che io ho mi sono comportato come un solitario Robin Hood (ma in questo caso lei è lo Sceriffo di Nottingham!) mentre il segretario del Pd Amendola afferma di essere scandalizzato per i miei metodi da vecchia politica (?). Qualche giornalista si è persino inventato una fantomatica inesistente indagine (ovviamente subito smentita dai bene informati) che spiegherebbe la mia "fuga" (sic!). Il Vicesindaco Santangelo ha scritto anche una assurda lettera al Corriere del Mezzogiorno per dire essenzialmente: 1) come mai Realfonzo si era messo in mente di innovare? Chi glielo aveva chiesto? 2) E perchè invece di ringraziare per il fatto che lo avevamo nominato assessore si è comportato in questo modo? Molto divertente, e alla resa dei conti né il Sindaco, né il Vicesindaco, né il segretario regionale del Pd hanno minimamente risposto alle questioni politiche che ho posto in tema di società partecipate del Comune e acqua pubblica. Ma questo non mi ha minimamente meravigliato.
Ho molto apprezzato il lusinghiero editoriale "Onore al merito" di Sergio Locoratolo, pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno, così come l'articolo di Massimo Lo Cicero apparso l'11 dicembre sul Mattino. Molto centrato è l'editoriale di Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno, che ha spiegato "ciò che la Iervolino non vuole capire".
Di grande rilievo è il documento con il quale l'Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia esprime la più forte solidarietà per le mie dimissioni.
Dopo la lettera di Santangelo ho rilasciato una intervista a Repubblica ed una al Corriere. Ma a Santangelo soprattutto ha risposto Paolo Macry con l'eccellente editoriale "La politica del non vero".
Sul Mattino di grande interesse sono i pareri dei cittadini che si possono leggere on line in calce ai due articoli "Napoli, si dimette l'assessore al bilancio" e "Iervolino: ha la sindrome di Robin Hood". Per rimanere sul popolo dei blog segnalo gli interventi su Rinascita Campania (ad esempio questo e questo).
Simpatica la puntata di L'Emigrante, a cura di Luigi Necco, significativamente intitolata "Me ne vado!". I conflitti sul tema dell'affidamento del servizio idrico integrato sono descritte in un articolo di Ciro Crescentini. Interessante anche il Punto della settimana di Napoli on line (del 13 dicembre e del 20 dicembre). Sempre su questo sito si può vedere un documento video significativo che ricostruisce gli aspetti principali del dibattito scaturito dalle mie dimissioni.
Una riflessione successiva, che in qualche modo prende spunto dalla mia vicenda per ragionare sulla vicenda delle imminenti elezioni in Campania, l'ho affidata ad una intervista a Liberazione.
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Tra i commenti dei leader delle forze politiche sottolineo quelli di Italia dei Valori, della Federazione della Sinistra, di Sinistra e Libertà. Di rilievo l'intervista a Luigi De Magistris e il suo comunicato stampa:
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COMUNI: NAPOLI; DE MAGISTRIS, PD CAMPANIA IN GRAVI CONDIZIONI
(ANSA) - NAPOLI, 10 DIC - "Un'analisi lucida che conferma la gravissima situazione in cui versa, in particolare, il Partito Democratico in Campania e dalla quale non ha intenzione di uscire". Così Luigi de Magistris commenta, in una nota, le dichiarazioni rilasciate dall'assessore dimissionario del Comune di Napoli Riccardo Realfonzo. Secondo l'europarlamentare dell'Idv "la compartecipazione nella gestione del potere clientelare, compiuta nell'interesse di pochi e non dei cittadini campani, ha prodotto lo sfascio del centro-sinistra. Solo una rottura con il sistema castale, che passa anche attraverso le società partecipate in cui si realizza spesso l'intreccio criminale tra borghesia mafiosa e politica corrotta, può condurre alla rinascita della Campania". De Magistris inoltre ricorda nella nota come "abbiamo indicato al PD idee e persone in cui investire per realizzare insieme alle forze democratiche un forte cambiamento nella Regione e salvarla dal crollo morale ed economico. Ma rispetto a queste nostre proposte -continua- non si registra una volontà di cambiamento, anzi. Se questo è il PD del nuovo corso, al di là delle chiacchiere delle buone intenzioni, è meglio essere soli o in pochi, ma puliti, che male accompagnati. Almeno - conclude De Magistris - i cittadini della Campania avranno un'alternativa politica seria ad un sistema immorale e spesso criminale".
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Naturalmente ho molto apprezzato anche il comunicato del segretario regionale dell'Idv:
COMUNI: NAPOLI; FORMISANO, REALFONZO ITALIANO DI VALORE
(ANSA) - NAPOLI, 10 DIC - "Riccardo Realfonzo è un italiano di valore". Lo dice, in una nota, il segretario regionale di Italia dei Valori, Nello Formisano, commentando le dichiarazioni dell'assessore Realfonzo e la decisione di lasciare la giunta Iervolino.
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Molto positivi anche i commenti di Rifondazione comunista:
COMUNI: NAPOLI; NAPPO (PRC), COMPRENDIAMO RAGIONI REALFONZO
(ANSA) - NAPOLI, 10 DIC - "Il Prc della Campania comprende e condivide le ragioni che hanno portato Riccardo Realfonzo a dimettersi da assessore al Bilancio del Comune di Napoli". Lo sottolinea, in una nota. il segretario regionale, Francesco Nappo. "Si tratta dell'epilogo di uno scontro politico determinatosi tra l'assessore e settori del Pd, dal momento in cui Realfonzo ha avviato una meritoria opera di razionalizzazione delle politiche di spesa attraverso scelte e criteri di bilancio improntate ad efficienza e trasparenza - spiega - A ciò si aggiungano le nette opzioni di Realfonzo a difesa di beni pubblici come l'acqua, tariffe sociali dei servizi, proprietà pubblica delle aziende comunali e per la promozione della raccolta differenziata contro la termodistruzione. Tali opzioni hanno incontrato forti resistenze negli stessi settori che non hanno gradito l'avvio di un nuovo corso delle finanze comunali". "Il sindaco, pur sensibile ad alcuni problemi posti dall'assessore dimissionario, non ha saputo promuovere una mediazione efficace - aggiunge - Ciò dimostra la debolezza della risposta politica della Iervolino alla crisi apertasi circa un anno fa a seguito della vicenda giudiziaria della Romeo. La scelta compiuta allora di un rimpasto tecnico della Giunta in assenza di sostanziali modifiche dei metodi e degli indirizzi di governo, contraddice se stessa, si consuma paradossalmente in una contrapposizione tra l'azione riformatrice di un tecnico da un lato ed interessi di ceto politico e privatistici dall'altro. Tutto ciò conferma la giustezza della scelta del Prc di uscire dalla Giunta un anno fa e crea pesanti interrogativi sulla parte restante della consiliatura comunale nella città da cui dipende tanta parte dell'avvenire della Campania".
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Importante anche il comunicato dei cinque consiglieri comunali della Federazione della Sinistra.
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Apprezzati anche i ringraziamenti e la solidarietà arrivata dai leader locali di Sinistra e Libertà, nonché il riscontro del buon lavoro svolto in questi mesi espresso dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Estremamente buona e positiva nei miei riguardi è l'intervista al Corriere del Mezzogiorno di Maurizio Mascoli, segretario regionale della FIOM-CGIL (intervista del 16 dicembre).
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Mi ha fatto personalmente molto piacere la solidarietà di tante persone che non ho mai conosciuto, degli amici, dei colleghi docenti universitari, tra cui il Rettore della mia Università, ed di altri esponenti politici che stimo, come Luigi Nicolais.
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Sul fronte del centro-destra, tra i tanti interventi che invitano il Sindaco a prendere atto delle critiche e a passare la mano, segnalo l'intervista del Corriere del Mezzogiorno a Salvatore Varriale.
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Segnalo anche la mia intervista al quotidiano Terra e questo servizio di Canale 9. Altri articoli di un certo interesse sono apparsi su Liberal e sul Giornale.

Le dimissioni. Intervista al Corriere del Mezzogiorno

L’Assessore Realfonzo si dimette. E accusa
di Marco Demarco
Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno, 10 dicembre 2009

Entrato nella giunta dei professori formata dalla sindaca nel gennaio 2009, dopo meno di un anno ne è fuori. La sua lettera di dimissioni è già sulla scrivania di Rosa Russo Iervolino. Assessore Riccardo Realfonzo, perché?
Posso dire di avere raggiunto il principale risultato che mi ero prefisso: evitare il dissesto comunale salvaguardando le fasce sociali più deboli. Sono molto soddisfatto per questo, ma al tempo stesso devo constatare che negli ultimi tempi gli spazi per una vera azione di rinnovamento della pratica politica cittadina si sono ridotti, fino a scomparire. Per questo ieri ho rassegnato le mie dimissioni. E' stata una decisione meditata e sofferta, necessaria per rimanere coerente con gli obiettivi di rigore, trasparenza e tutela dell'interesse collettivo che ho sempre perseguito.
Quando si insediò sulla sua poltrona di assessore al Bilancio, lei sembrò animato dalle migliori intenzioni. Ci spiega che cosa è successo dopo?
Quando assunsi l'incarico, da un lato c'era il disastro finanziario ereditato dalla precedente gestione, e dall'altro incombeva una gravissima crisi economica. Dichiarai quindi che avrei portato avanti l'unica linea razionale possibile, fondata sul contenimento dei costi della macchina amministrativa, sull'abolizione degli sprechi e delle consulenze, sulla messa in efficienza delle aziende comunali. Precisai che avrei declinato tale politica in senso progressista, in difesa dei cittadini colpiti dalla crisi e contrastando le linea delle privatizzazioni che in genere portano vantaggi per pochi ed incrementi tariffari per tutti. Per queste ragioni ho a più riprese parlato di un'azione di "rigore nel pubblico per la difesa del pubblico".
E alla fine come è andata?
Dopo undici mesi posso dire che sul versante del bilancio abbiamo ottenuto dei risultati rilevanti. Un esempio lampante è quello dei debiti fuori bilancio, che nel 2008 avevano raggiunto il valore record di cento milioni di euro. Ebbene, dopo i provvedimenti del maggio scorso, si è determinata una fortissima contrazione dei debiti fuori bilancio, che nell'ultima ricognizione hanno appena superato i 5 milioni di euro, contro i 22 dello stesso periodo del 2008. Solo grazie a questa politica di rigore è stato possibile incrementare i rimborsi per la Tarsu, tamponando gli effetti del decreto Bertolaso, che ci ha costretto ad aumentare la tassa. Sulla gestione del bilancio credo dunque di avere dimostrato che a Napoli si può fare buona amministrazione. Diverso però è il caso delle società partecipate del Comune. A questo riguardo, sussiste un nodo politico che è duro a sciogliersi, e che mi ha impedito di avviare un'azione di rinnovamento.
Appunto. La mancata privatizzazione ha fatto sì che tutti i carrozzoni pubblici o semi-pubblici rimanessero lì dov'erano.
Se è per questo abbiamo avuto svariati esempi di privatizzazioni disastrose, persino dentro il Comune di Napoli, come dirò tra poco. I problemi non si risolvono certo affidando ai privati il mercato strutturalmente protetto dei servizi pubblici. Basta chiedere ai cittadini che oggi si trovano a fare i conti con le società private dell’acqua se sono contenti dell’innalzamento delle tariffe. Il problema è un altro, e verte sulla volontà o meno di far funzionare la cosa pubblica. Purtroppo, salvo rare eccezioni, la realtà delle società partecipate del Comune di Napoli resta figlia di un modo di fare politica che ha avuto la meglio in questi anni, che si è annidato soprattutto tra le frange egemoni del Partito democratico e che sta evidenziando i suoi limiti e le sue degenerazioni. Mi riferisco a un complesso scoordinato di strategie che puntano a proteggere interessi particolari, e che tendono ad usare le partecipate come "macchine per il consenso", legate a prebende e a privilegi. Sono criteri di gestione che finiscono col mortificare i cittadini e gli stessi lavoratori delle aziende comunali, in larghissima parte onesti e volenterosi.
Lei fa affermazioni molto pesanti e, del resto, è proprio perché questa realtà era ed è arcinota che da più parti si è indicata la via delle privatizzazioni.
Pensa ancora che la vecchia litania delle privatizzazioni rappresenti la manna dal cielo? Ma si tratta di una ricetta chiaramente superata dai fatti! Se il futuro ci riserva una scelta tra capitalisti imbolsiti a caccia di rendite facili e politici che trattano la cosa pubblica come un affare privato, stiamo proprio freschi. La verità è che quando è nata la "giunta dei professori", in uno scenario politico di emergenza, i rapporti tra i vertici del governo comunale e i vecchi apparati erano tesi, e questo apriva spazi al rinnovamento. Per una breve fase è apparso possibile applicare anche alle partecipate la cultura del "fare bene". In questo senso ho spinto per una riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione e per contenere le remunerazioni dei dirigenti, alcuni dei quali si comportano come vera e propria "casta" delle partecipate. Ho evitato di avanzare mie proposte, ma mi sono operato per chiarire che non sarebbero state prese in nessuna considerazione figure professionali non realmente adeguate agli incarichi. Ho anche impostato un osservatorio sui servizi pubblici locali nell'ambito del quale i sindacati e le associazioni dei consumatori avrebbero avuto un potere di controllo sulla qualità dei servizi.
Ecco, fin qui le buone intenzioni. E poi?
Per la verità non ero affatto considerato un portatore di “buone intenzioni”, nell’apparato… Tutt’altro. Ad ogni modo, col passare dei mesi la situazione politica si è "normalizzata", i margini d'azione si sono via via ristretti, fino ad annullarsi. E' diventato difficile per l'assessorato persino acquisire informazioni. Per ottenere dall'amministratore delegato di Napoli Servizi alcuni semplici notizie su curriculum e incarichi dirigenziali è stata necessaria la vostra campagna di stampa e la sollevazione del Consiglio comunale. Un caso simile è quello dell'ex assessore Cardillo, che fu assunto in tempi record come direttore generale dalla società Stoà, nel dicembre scorso, tre giorni dopo le sue dimissioni dalla giunta e due settimane prima di essere arrestato. Ebbene, anche in questo caso non sono riuscito ad avere informazioni sugli incarichi. L'unica cosa che ho capito è che quella società non ha rispettato il codice etico per le assunzioni approvato dal Comune.
Non credo siano gli unici casi.
Un ulteriore esempio è dato dalla Elpis, una società mista - al 51% del Comune e al 49% della srl milanese Aip - che si occupa di affissioni e pubblicità. La Elpis è una specie di buco nero. E desta stupore il fatto che si sia reso necessario ricorrere a privati, dal momento che i grandi comuni, come Milano e Roma, gestiscono direttamente il servizio ottenendo proventi che superano i 14 euro per abitante, contro i 2 euro di Napoli. Come dire che il Comune incassa ogni anno circa 12 milioni in meno di quanto potrebbe. E gli abusi sono fuori da ogni controllo. Tutto ciò la dice lunga sulla vulgata secondo cui i privati aumenterebbero l'efficienza. La verità è che la pretesa di risolvere i problemi con le privatizzazioni è priva di senso, se non quello di assecondare gli interessi di capitali privati senza idee, a caccia di mercati protetti.
Lei dice che per le pubblicizzazioni c'è un modo giusto e uno sbagliato per farle. Potrei dirle che lo stesso criterio vale per le privatizzazioni: dipende tutto da come si fanno.
Potrei ribattere che i decenni Ottanta e Novanta sono stati dominati dalle privatizzazioni e che non è andata affatto bene. Ecco perché sono in tanti a ritenere che sia tempo di sperimentare politiche pubbliche rigorose, feroci coi parassiti, ma pubbliche. Il problema è che, con le nefande strette di bilancio governative che incombono, proprio le resistenze al cambio di mentalità nelle partecipate crea un ottimo alibi per le privatizzazioni. Si tratta di un pericolo che corrono tutti i pubblici servizi, inclusa l'acqua. La recente decisione della giunta regionale della Campania di privatizzare la gestione di due acquedotti costituisce un preoccupante indizio, in questo senso. Così come la volontà del consiglio di amministrazione dell'Ato 2 di continuare a ostacolare la linea dell'acqua pubblica rappresenta un fatto gravissimo, che io non posso accettare dal momento che contrasta con la linea indicata in questi mesi dal mio assessorato e soprattutto dal Consiglio comunale. Le reticenze e i continui rinvii del consiglio di amministrazione dell'Ato 2 rischiano di portarci diritti alla privatizzazione dell’acqua. E’ anche per lanciare un allarme su questo pericolo che mi dimetto.
Ha valutato che le sue dimissioni potrebbero compromettere ulteriormente la tenuta del centrosinistra a Napoli?
I problemi che pongo vanno ben al di là della esperienza specifica mia o del Comune di Napoli. A me pare infatti che in questi anni le forze di centro-sinistra, soprattutto nel Mezzogiorno, abbiano assecondato uno scivolamento verso un uso particolaristico dei servizi pubblici, forse anche in base all'idea che le politiche di effettivo interesse collettivo non avrebbero reso, in termini di voti, quanto le gestioni piegate a fini specifici, e al limite clientelari. Ecco, io credo che questa logica sia stata disastrosa, per motivi non solo etici ma anche strettamente politici. Il motivo è semplice: sul terreno degli interessi particolari le destre riescono molto meglio, e quindi inseguendole o si finisce per diventare esattamente uguali a loro, oppure si perde. Temo fortemente che possa essere proprio questo il triste bivio della politica prossima ventura. Eppure le forze vive e oneste in questa città ci sono e mi sono state vicine, in questi mesi. La loro voglia di riscatto è tanta. Mi dimetto anche per dare una chance futura alle loro istanze. Dopotutto gli uomini possono passare, ma le idee se sono buone restano in gioco, e se riescono a diffondersi alla fine si impongono.

L'accordo con Cgil, Cisl e Uil sui rimborsi della Tarsu

Con la manovra di assestamento, a seguito di una forte azione di rigore e contenimento della spesa, ho incrementato i fondi per i rimborsi della Tarsu fino a 6 milioni di euro. A seguito di questo incremento abbiamo svolto una serie di incontri con Cgil, Cisl e Uil per ridefinire i criteri per i rimborsi ampliando la platea degli aventi diritto. Questo lavoro ha portato ad un accordo, il primo in Italia di questo genere, che rappresenta un importante risultato del tavolo anticrisi che da mesi mi vede impegnato in un confronto costante con i sindacati.
In basso il comunicato stampa emesso dai segretari provinciali delle tre organizzazioni sindacali:
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RIFIUTI: CGIL-CISL-UIL, RIMBORSO TARSU E' RISPOSTA POSITIVA

(ANSA) - NAPOLI, 3 DIC - "E' una risposta positiva e necessaria per i lavoratori dipendenti, i disoccupati ed i pensionati ed è anche il primo provvedimento di 'taglio' alla Tarsu che si è verificato in tutta Italia". E' quanto affermano, in una nota, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Napoli, a proposito del provvedimento di rimborso della Tarsu approvato dal Comune di Napoli. "Dopo due mesi di contrattazione con il Comune di Napoli, Cgil, Cisl e Uil hanno ottenuto un ottimo risultato - sottolineano - che va incontro alle esigenze di circa 50 mila famiglie di lavoratori e pensionati a basso reddito, disoccupati e cassa integrati residenti a Napoli, con il rimborso della tassa dei rifiuti sino a 150 euro per nucleo familiare. I 'beneficiari' dovranno avere l'Isee inferiore o pari a 8.500 euro e uno di questi requisiti: presenza di un anziano convivente di almeno 65 anni; presenza di un disabile; presenza di tre figli, di cui almeno due minori".
"Inoltre, per le 6000 famiglie di Chiaiano, visto i disagi dovuti alla presenza della discarica sul territorio, è stato previsto un rimborso del 50% della Tarsu", aggiungono. "Il risultato oggi ottenuto - confermano Peppe Errico, Gianpiero Tipaldi ed Anna Rea, rispettivamente segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Napoli - è il frutto di una buona e sana concertazione e lo stesso ampliamento della fascia degli aventi diritto al rimborso è stato possibile solo grazie ad una effettiva ed efficace lotta agli sprechi all'interno dell'amministrazione comunale che, di fatto, ha raddoppiato la cifra originariamente stabilita, passando dai 2 milioni e mezzo ai 6 milioni attuali previsti per il rimborso Tarsu". "Vista la positività di tale provvedimento - conclude la nota - Cgil, Cisl e Uil Napoli hanno deciso di inviare la copia dell'accordo a tutti i Comuni della Campania al fine di avere nuove adesioni in modo da far sì che altri lavoratori e cittadini della nostra regione possano beneficiare di tale strumento". (ANSA).
03-DIC-09 17:21
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Guarda il video.

Cgil, Cisl e Uil sulla gestione pubblica dell'acqua

In basso il testo dell'agenzia in cui si descrive l'incontro molto positivo con i sindacati confederali sui temi dell'acqua e del gas:
(ANSA) - NAPOLI, 2 DIC - Si è tenuto oggi un incontro tra l'assessore alle Risorse Strategiche Riccardo Realfonzo e i segretari territoriali di CGIL-CISL-UIL del settore gas e acqua, Franco Gargiulo (Filcem), Antonio Maglio (Femca) e Tina D'Antonio (Uilcem). L'assessore Realfonzo ha illustrato ai sindacati le linee programmatiche su cui il Comune di Napoli sta dispiegando la propria azione in merito alla gestione del servizio idrico integrato e di distribuzione del gas.
Com'é noto il Comune ha stabilito - anche in sede di Consiglio - un indirizzo estremamente preciso riguardo all'affidamento del servizio idrico a un soggetto interamente pubblico, in controtendenza alle recenti norme nazionali che spingono verso la privatizzazione della gestione. Pertanto, sin dal mese di maggio, il Comune di Napoli ha chiesto ufficialmente al CdA dell'ATO 2, il Consorzio di Comuni in cui rientra anche il Comune di Napoli, di esprimersi in tempi congrui per l'affidamento 'in house' del servizio idrico integrato all'ARIN, unica società totalmente pubblica nella provincia di Napoli in possesso dei requisiti adeguati per intraprendere tale attività. I rappresentanti di categoria CGIL-CISL-UIL hanno espresso piena condivisione sulle scelte illustrate dall'Assessore, ritenendo che esse siano le più idonee a tutelare i lavoratori del settore e più in generale i cittadini. Inoltre i rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali hanno dichiarato che a loro volta chiederanno un incontro al Cda dell'ATO 2 per sollecitare l'immediato affidamento del servizio idrico integrato all'ARIN, scongiurando il rischio - sempre più concreto considerate le scadenze imposte dalla Legge Ronchi - di una privatizzazione della gestione dell'acqua con inevitabili ricadute in termini di aumento delle tariffe, caduta dei livelli occupazionali e perdita di competenze e centri decisionali locali. I sindacati di categoria hanno manifestato anche il proposito di "chiedere un incontro all'assessore regionale all'Ambiente per manifestargli la propria contrarietà alla gara per la gestione degli acquedotti del Sarno e del Torano-Biferno che di fatto rappresenta un passo verso la privatizzazione di un importante segmento del servizio idrico regionale. I rischi di marginalizzazione delle risorse sociali ed economiche presenti sul territorio paventati per il settore idrico - hanno sottolineato i sindacati - si stanno invece concretizzando nelle ultime settimane nel settore del gas, dove l'azienda titolare del servizio di distribuzione in città, Napoletanagas, vede sempre di più - nell'ambito dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione in atto nel gruppo ENI - ridursi le prospettive di sviluppo proprio nell'ambito delle funzioni aziendali strategiche".
L'assessore Realfonzo, nel ricordare che il Comune di Napoli ha, oltre al rapporto di concessione con la Napoletanagas, in atto un protocollo d'intesa tra con l'Italgas, ha assicurato che l'Amministrazione considera la Napoletanagas un patrimonio della città da difendere e valorizzare non escludendo l'interesse per un eventuale ingresso del pubblico anche nel servizio di distribuzione del gas, laddove le condizioni legislative, finanziarie e di compatibilità strategica lo dovessero rendere attuabile nell'interesse primario dei lavoratori e degli utenti.
(ANSA).
02-DIC-09 18:35

Fitch migliora il rating del Comune di Napoli

L'agenzia Fitch ha oggi migliorato il suo giudizio sul merito di credito del Comune di Napoli, visto che nel confermare la valutazione A- ha contemporaneamente rimosso il rating watch negativo. Pur avendo in passato espresso perplessità su alcuni giudizi delle agenzie di rating, ritengo che il miglioramento della valutazione da parte di Fitch colga nel segno nel registrare un effettivo progresso delle condizioni generali delle nostre finanze.
Correttamente, infatti, l'agenzia Fitch ha rilevato "l’attenuazione dei rischi di deterioramento imminente delle finanze" comunali grazie alle diverse azioni messe in campo nel corso di quest'anno. In particolare, registro l'apprezzamento della agenzia per l'operazione svolta in occasione del consuntivo del 2008, allorché effettuammo adeguate cancellazioni di crediti inesigibili e applicammo interamente l'avanzo di amministrazione a copertura del fondo svalutazione crediti. Secondo Fitch questa azione "indica una maggiore consapevolezza della necessità di ridurre lo stock di residui attivi su tasse e tariffe".
Inoltre l'agenzia Fitch mostra di giudicare positivamente il programma di controllo della spesa e in particolare le azioni che abbiamo messo in campo per ridurre la spesa per il funzionamento della macchina amministrativa e conseguentemente il grado di rigidità del bilancio.
In definitiva, il miglioramento della valutazione di Fitch, unitamente alla fortissima contrazione dei debiti fuori bilancio che abbiamo registrato in questi ultimi mesi, ci incoraggia e testimonia che anche in una fase di aspra recessione economica come quella che stiamo attraversando è possibile operare con razionalità e rigore ottenendo significativi miglioramenti delle condizioni della finanza comunale. Naturalmente, deve restare grande l'attenzione sulla azione di risanamento: la gravità della crisi economica e la politica economica del governo ostile agli enti locali non consentono distrazioni o facili entusiasmi.
(30.11.09)