Realfonzo stronca le primarie: rischiano di diventare una farsa
di Fabrizio Geremicca,
Il Corriere del Mezzogiorno, 19 agosto 2010
«Le primarie del centrosinistra a Napoli rischiano di ridursi a una farsa». Riccardo Realfonzo, il docente universitario dimessosi da assessore della giunta Iervolino, interviene nel dibattito relativo alle elezioni comunali della primavera 2011. Fino ad oggi hanno ufficializzato la volontà di correre Umberto Ranieri e Nicola Oddati. Non ha sciolto la riserva l’ex pm Luigi De Magistris, che due mesi fa era stato lanciato da Nichi Vendola.
Perché una farsa?
«Manca del tutto una riflessione sugli aspetti programmatici. Ci si aspettava che partisse, soprattutto dal Pd, un dibattito sul fallimento amministrativo registrato a Napoli in questi anni: dallo spreco dei fondi europei alla scarsissima qualità dei servizi offerti dalle società partecipate, fino ai metodi di gestione pseudoclientelari e consociativi».
Resta il fatto che le primarie sono un elemento di partecipazione.
«Possono essere utili, non supplire all’assenza di una valutazione sugli errori di questi anni ed a un programma innovativo per rilanciare il centrosinistra. Così non si va da nessuna parte. Succede persino che il segretario provinciale del Pd, Tremante, intuisca che i servizi pubblici locali sono allo sfascio, ma non comprendendone le cause, invochi la vecchia inutile soluzione delle privatizzazioni. E poi bisogna che i responsabili di quegli errori facciano un bel passo indietro».
Che fa, inneggia al repulisti?
«Senza un nuovo programma e nuove credibili personalità la sconfitta elettorale è certa».
Come valuta i nomi emersi fino ad ora per le primarie?
«Sento che anche l’assessore Oddati si fa avanti. Ho potuto sperimentare personalmente, prima di dimettermi da assessore tecnico al bilancio del Comune, che lui ha costantemente ostacolato qualsiasi azione di rinnovamento».
Pensa che si dovrebbe dimettere da assessore per partecipare alle primarie?
«Non dovrebbe partecipare affatto, al pari di tutti i responsabili dello sfascio amministrativo di questi anni»
Perché non lasciare che decidano gli elettori? A che servono, altrimenti, queste primarie?
«In assenza di un’autocritica e in mancanza di una parità sostanziale tra i partecipanti – che certo manca se uno di loro è assessore e ha dalla sua le leve dell’amministrazione comunale – non ne comprendo bene l’utilità. A meno che non si tratti di dare una parvenza democratica e poi, nella sostanza, consentire a quelle forze interne al Pd, che sono state egemoni in questi anni, di utilizzare gli ultimi scampoli di potere per sostenere un candidato a loro organico, o magari un personaggio ripescato dal passato che garantisca loro qualche poltrona. In questo caso, le forze che chiedono un reale rinnovamento risulterebbero spiazzate in partenza».
Come valuta l’ipotesi De Magistris?
«Credo che i suoi tentennamenti nell’accettare di correre per il Comune si spieghino anche con questo ordine di riflessioni».
Dalle sue parole sembrerebbe che tutto sia già perduto, per il centro sinistra napoletano.
«Allo stato delle cose, non resta che sperare che una candidatura credibile e innovativa riesca comunque a farsi avanti, partecipando non alle primarie ma direttamente alla competizione elettorale, che tra l’altro prevede il doppio turno».