Il Governo impone ai napoletani l'aumentare della Tarsu

Il Governo Berlusconi ha ormai passato ogni limite, imponendo ai comuni della Campania e in particolare al Comune di Napoli di aumentare pesantemente la Tarsu, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Si tratta di una costrizione gravissima che cancella gli ultimi margini di autonomia degli enti locali campani e che genererà un danno evidente alle famiglie napoletane e all’economia cittadina già provata dalla crisi.
Il governo ha infatti respinto le mie richieste di rinviare l’aumento della Tarsu al 100 per cento dei costi di smaltimento, e non ha nemmeno preso in considerazione la proposta di un adeguamento graduale, su più anni, fino al 100 per cento dei costi complessivi. Il Ministero dell’Economia esige l’adeguamento integrale e immediato e ha bloccato di fatto ogni ipotesi di soluzione graduale che gli uffici stavano elaborando su mia precisa indicazione.
Il Governo Berlusconi è rimasto sordo alle nostre richieste e si è rifiutato di inserire nel decreto mille proroghe lo spostamento del termine previsto per questo adeguamento. Nonostante le ripetute sollecitazioni formali in questo senso, formulate anche dal Sindaco di Napoli direttamente al Sottosegretario Gianni Letta con una lettera del mese scorso, la proroga non c’è stata. Ed ora, con una nota ufficiale firmata dal Direttore Generale delle Finanze, la prof.ssa Fabrizia Lapecorella - tra i più stretti collaboratori del ministro Tremonti - il Ministero dell’Economia e delle Finanze ci chiude definitivamente la porta in faccia e ci obbliga ad adottare questo aumento.
La norma prevede il Commissariamento per i comuni inadempienti, con il conseguente scioglimento dei Consigli Comunali e la paralisi di ogni azione finalizzata alla protezione delle fasce più deboli.
La verità è che il Governo non dispone di una soluzione credibile e duratura ai problemi di smaltimento dei rifiuti in Campania, e ora ci mette con le spalle al muro obbligando i cittadini napoletani a pagare di più il servizio senza reali garanzie per il futuro. Adesso è urgente rendere più efficiente e tempestivo il sistema dei rimborsi Tarsu per le fasce sociali più deboli, in modo che si riesca almeno a salvaguardare i cittadini meno abbienti di fronte a un inasprimento fiscale che non sarà indolore.

Preciso che l’obbligo di incrementare la Tarsu venne stabilito nel 2007, con il Decreto Legge 61 che impose già ai comuni della Campania per il 2008 di aumentare la tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) fino alla copertura dell’intero costo del servizio di igiene urbana, esponenzialmente accresciuto a seguito dell’emergenza rifiuti. Tuttavia, sempre nel 2007, riconosciuta nei fatti l’impraticabilità di questa strada per il pesante incremento della tassa che si sarebbe determinato a carico dei cittadini napoletani, il precedente governo aveva prorogato il termine di un anno. Proroga che, appunto, il Governo in carica non ha voluto condiderare, respingendo di fatto anche un piano graduale di rientro.