Ho ereditato una voragine

Realfonzo: disastro al Comune, ho ereditato una voragine


Di R.C., Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno
4 marzo 2009


Ancora qualche settimana, poi il Bilancio di previsione 2009, il primo firmato dal neo assessore Riccardo Realfonzo, approderà in aula. Il termine ultimo è il 31 marzo. Ma la coperta, a sentire il successore di Enrico Cardillo, è «molto corta».
Perché, qual è lo stato dei conti che trova al Comune?
«Senza mezzi termini? La verità è che eredito una situazione al limite dell'insostenibile. Ero ben consapevole che mi sarei trovato di fronte a un bilancio scassato, ma adesso che finalmente gli uffici ci hanno consegnato le agognate carte, la realtà ha superato anche la più pessimistica delle previsioni. Soltanto una settimana fa sono pervenuti gli ultimi dati sulle previsioni di entrata e sulle minori uscite che deriveranno dai pensionamenti. Quel che ne esce è una voragine».
Significa che siamo al dissesto?
«No. Tuttavia, rispetto al 2008 rileviamo minori entrate per 144 milioni di euro, una cifra colossale la cui voce principale è data da minori trasferimenti statali per 50 milioni. Al tempo stesso si sono già determinate alcune maggiori uscite, soprattutto legate alla questione rifiuti. Altro che messa in efficienza e lotta ai fannulloni. Qui l'unico modo per far quadrare i conti sarebbe una politica di lacrime e di sangue, che colpirebbe in modo indiscriminato i redditi, i posti di lavoro e la erogazione dei servizi essenziali».
Lei aveva dichiarato che non intende aggiustare i conti privatizzando l'acqua: si rimangia la parola?
«Niente affatto. Ho detto e ripeto che la privatizzazione dei servizi pubblici fondamentali, a partire dall'acqua, sarebbe una soluzione inefficiente. Francamente, trovo incredibile che in una fase storica in cui banche e industrie vengono messe sotto l'ala protettrice dei governi, vi siano ancora esponenti politici che hanno la faccia tosta di proporre la gestione privata dell'acqua, che non garantisce incrementi di efficienza e che di norma comporta aumenti delle tariffe ».
Allora perché in tanti spingono per privatizzare?
«La verità è che ci sono sempre stati interessi pressanti, che puntavano a sfruttare lo strangolamento delle finanze pubbliche per concludere affari facili con le privatizzazioni. Ma io certo non torno sui miei passi: ho impedito la privatizzazione del depuratore di Coroglio e andrò avanti così, se me ne daranno la possibilità».
Capitolo Tarsu: è vero che l'aumenterete?
«C'è una legge nazionale che vorrebbe imporcelo, ma mi devono spiegare come faccio ad aumentare la Tarsu senza avere ancora la minima garanzia che il problema dello smaltimento sia stato effettivamente risolto. Molti cittadini si sono visti togliere l'immondizia sotto casa appena pochi mesi fa. Come possiamo pretendere un ulteriore contributo per la nettezza urbana, visto che tra l'altro non riusciremmo nemmeno a distribuirlo in modo differenziato tra le varie fasce sociali della popolazione?».
Lotta agli sprechi. Come farete quadrare i conti?
«Guardi, io rispetto moltissimo il sindaco, ma bisogna riconoscere che le gestioni passate non hanno certo brillato in tema di efficienza. Qui ci sono sprechi, consulenze inspiegabili, consigli di amministrazione che non servono, spese dirigenziali troppo spesso fuori controllo, e soprattutto mancate riscossioni la cui dimensione è scandalosa. Chi come me crede nello Stato e nel servizio pubblico deve essere il primo nemico di simili inefficienze. Non a caso, fin dal primo giorno di insediamento ho avviato un piano di lotta agli sprechi. Ho imposto un controllo dei debiti fuori bilancio e ho programmato una serie di interventi che mirino a far funzionare meglio le partecipate, a partire da Napoli Servizi. Certo, ho incontrato non pochi ostacoli».
Ce ne dica qualcuno.
«Per esempio, non condivido affatto la recente decisione di imbarcare tanti dirigenti, sia pure temporanei, in una fase drammatica come questa. Inoltre, qualche consigliere della destra ha persino avuto il coraggio di lamentarsi, perché intendo sostituire gli elefantiaci consigli di amministrazione delle partecipate con degli amministratori unici. Come vede, gli ostacoli ad una politica per l'efficienza pubblica sono tanti, ma ci sono anche moltissime persone produttive e oneste che mi sostengono, dentro e fuori il Palazzo, e finché posso vado avanti».
E quindi?
«Il problema è che con la voragine che si è aperta nei conti non si tratta di mettersi col bilancino per colpire i lavativi e premiare i giusti. Qui, se si dovesse chiudere il bilancio senza aiuti esterni, ci sarebbe da tagliare con una violenza così indiscriminata da rendere risibile qualsiasi discorso sull'efficienza. Quale credibilità si può dare ai discorsi sul merito e sulla produttività se poi ogni voce di spesa andrebbe tagliata dal 10 al 50 per cento rispetto all'anno scorso? Come posso attuare un serio programma di efficienza se poi mi ritrovo costretto a fare i salti mortali per non tagliare i riscaldamenti alle scuole?».
Insomma, avete un'idea sul da farsi o siamo alla frutta?
«Occorre un aiuto da parte del Governo e della Regione. Il Governo ha aperto la borsa per Roma e Catania, e mi risulta che intenda erogare risorse pure ad altri enti. Come si giustifica che non avvenga altrettanto per il terzo comune più grande d'Italia? Inoltre, il Governo ha commissariato la gestione dei rifiuti scaricando sul Comune una lunga serie di costi. Quanto alla Regione, è vitale che eroghi un contributo molto maggiore rispetto all'anno scorso. Se non giunge un aiuto che possa almeno in parte seriamente compensare le mancate entrate per 144 milioni, non è detto che l'amministrazione sarà in grado di garantire il medesimo livello dei redditi, tutti i posti di lavoro e l'erogazione dei servizi di base».