Realfonzo choc: "Napoli sull'orlo del disastro"


Realfonzo choc: “Napoli è sull’orlo del disastro”
di Valerio Ceva Grimaldi
Terra, 18 febbraio 2011

«La Iervolino si lamenta che non ha nemmeno i fondi per permettere l'apertura della nuova fermata della metropolitana di piazza Bovio? È l'esito di una pessima gestione del bilancio comunale ed è naturalmente lei che porta la principale responsabilità politica del disastro dei conti del Comune». È durissimo Riccardo Realfonzo, docente ed economista, nel 2009 assessore al Bilancio nella giunta guidata dall'ex ministro dell'Interno, autore di un graffiante libro sulla sua esperienza amministrativa a Napoli (Robin Hood a Palazzo San Giacomo). Incarico poi lasciato bruscamente. «È noto che io abbia provato a risanare i conti e a mettere in efficienza le società partecipate, tenendole in mano pubblica. Ma non mi hanno permesso di proseguire».
In città si sta tuttora discutendo molto delle primarie. Ma che Comune si troverà ad amministrare il nuovo sindaco?
«La situazione dei conti, dopo gli oltre quindici anni di Bassolino-Iervolino, è disastrosa. Di fatto il Comune è sull'orlo del dissesto. Il prossimo sindaco dovrà attuare intense politiche di risanamento, facendola finita con le gestioni clientelari. Pensi che nel bilancio comunale sono registrati oltre tre miliardi di euro di residui attivi, voci di entrata, soprattutto multe stradali e fitti attivi, per le quali ci sono fortissime difficoltà di riscossione: siamo fermi a poco più del 30% del previsto. Il nuovo sindaco dovrà immediatamente disporre una analisi approndita dei flussi finanziari e dell'effettiva situazione debitoria, in particolare delle società partecipate, come Anm e Metronapoli (trasporti pubblici), Arin (acqua), Asia (rifiuti). Aziende che, per sopperire alla insufficienza di flussi finanziari dal Comune,sono indebitatissime con le banche».
Questa situazione cosa comporta?
«Un ritardo nei pagamenti ai fornitori che sfiora i 3 anni, con conseguenze gravissime, e difficoltà per le società comunali addirittura nel pagare gli stipendi. Se non si affrontano questi nodi con una politica di rigore è impossibile pensare di migliorare i servizi pubblici cittadini, che intanto continuano a peggiorare».
Privatizzare potrebbe essere una soluzione?
«Resto un sostenitore della difesa della “mano pubblica” nei servizi pubblici fondamentali. Ma certo non si può sostenere l'andazzo attuale: bisogna intervenire con politiche di rigore ed efficienza. Altrimenti si fa proprio il gioco degli affaristi».
Belle parole. Ma come si fa?
«Tagliando gli sprechi e migliorando l'efficienza. Un esempio? In Asia, l'azienda dei rifiuti, ci sono circa 300 lavoratori “non idonei”, che hanno prodotto certificati medici per i quali sono inabili al lavoro in strada. Come risultato gli uffici sono affollati, il servizio è scadente ed anche costoso. Nel frattempo si sono fatte assunzioni in altre società e alcuni amministratori lamentano carenze di organico. Ebbene, sarebbe necessario affrontare la politica del personale per le partecipate nel loro insieme. Ma, si sa, le nuove assunzioni portano un facile consenso. Purtroppo, in tutti questi anni le società partecipate sono state utizzate soprattutto per garantire equilibri politici ed assicurarsi consenso. Ebbene, il nuovo sindaco dovrebbe dire finalmente basta».
Intanto, nel milleproroghe è stato aumentato il numero degli assessori: da 12 a 16 per le città con più di un milione di abitanti...
«In questi ultimi mesi a Napoli sono pure aumentati i consiglieri di amministrazione... La verità è che bisognerebbe affrontare la questione morale ed inaugurare una nuova stagione, fatta di politica sana, che pensi effettivamente all'interesse generale. Rimboccarsi le maniche e imprimere una svolta anche nell'organizzazione della macchina comunale. Pensi che quand'ero assessore al Bilancio scoprii che diversi milioni di multe stradali erano andati in prescrizione per ritardi nella stampa dei verbali. Sottoposi la cosa alla attenzione della Corte dei Conti. Ci vorrebbero ottimi amministratori ed anni di lavoro e sacrifici per rimettere il Comune sulla strada giusta».