UE a rischio sopravvivenza

E' notizia di oggi - La Repubblica on line, 16 novembre 2010 - che secondo Herman Van Rompuy, presidente della UE, la zona euro non "sopravviverà se i problemi del debito di alcuni Paesi non saranno risolti". "Siamo di fronte a una crisi per la nostra sopravvivenza", ha detto durante un discorso a Bruxelles. "Dobbiamo lavorare tutti insieme per permettere alla zona euro di sopravvivere. Infatti, se l'euro non sopravvive, neanche l'Unione europea sopravvive" Ma ha aggiunto: "Ho fiducia che supereremo questo momento". L'intervento di Herman Van Rompuy arriva mentre la zona euro attraversa una nuova fase di turbolenza a causa degli attacchi speculativi contro Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna, e una nuova impennata dei differenziali dei rendimenti del debito pubblico di questi paesi rispetto ai bund tedeschi.
Secondo Van Rompuy l'Irlanda dovrebbe accettare gli aiuti del Fondo anticrisi - aiuti in cambio di più austerità - e in generale occorrerebbe che i paesi periferici praticassero politiche ancora più restrittive, per abbattere deficit e debito. Non gli sovviene minimamente il sospetto che queste politiche stiano peggiorando le cose, perchè abbattono il Pil e portano a una contrazione delle entrate fiscali. Che occorrerebbe piuttosto rilanciare la domanda e che i primi a muoversi in tal senso dovrebbero essere i paesi che hanno avanzi delle bilance commerciali e conti pubblici più robusti, a cominciare dalla Germania.
Comunque, almeno è un bene che comincino a rendersi conto della estrema gravità della situazione. Si tratta di un dato che io ed altri avevamo già sottolineato con la "Lettera degli economisti" pubblicata a giugno scorso da economiaepolitica.it e dal Sole 24 Ore. E in tutto il dibattito che aveva fatto seguito alla Lettera.
Purtroppo, in tutti questi mesi si è continuato a proporre una politica restrittiva, che sta aggravando seriamente le difficoltà dei paesi periferici.