Risanamento e "cose" di sinistra: intervista a Liberazione

Questa intervista fa il punto sulla mia attività all'assessorato e sul sostegno che ho ricevuto in questi mesi da parte di Rifondazione Comunista e della sinistra in generale.
“Risanamento e cose di sinistra, chi dice che non stanno insieme?”
Intervista a Riccardo Realfonzo

di Checchino Antonini
Liberazione, 29 ottobre 2009
L'acqua di Napoli non sarà messa in vendita come prevederebbero, invece, le norme capestro entro il 31 dicembre 2010. La delibera comunale fa seguito all'obiettivo - assunto a luglio - di giungere al più presto al «minimo vitale idrico gratuito» per tutti e di far gestire il servizio da un soggetto interamente pubblico. «Si tratta di una delibera di indirizzo che fa di Napoli un'avanguardia nella campagna per l'acqua pubblica, una soluzione in linea con molti dei comitati del Forum per l'acqua pubblica, con associazioni ambientaliste come il Gruppo 183, e soprattutto con il Comitato per il Contratto mondiale sull'acqua - spiega a Liberazione, Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio e alle risorse strategiche della Giunta Iervolino - è chiaro però che a livello comunale abbiamo evidenti limiti di competenza. La piena ripubblicizzazione dell'acqua dovrà passare per una battaglia sociale a tutto campo».
Realfonzo. 45 anni, docente di Economia politica all'Università del Sannio, critico del pensiero unico liberista, occupa da dieci mesi una delle poltrone più scomode della politica italiana. Chiamato per sostituire l'inquisito Cardillo e tentare di dare nuovo impulso a una giunta comunale attraversata dagli scandali e afflitta dalla crisi politica e finanziaria.
Realfonzo, fu una decisione sofferta visto che un pezzo della sinistra, il Prc, aveva deciso di uscire dalla Giunta.
Appena insediato ho definito una linea di rigore e massimo sostegno alle famiglie meno abbienti su cui ottenni l'immediato appoggio del partito e, in tutte le fasi, il forte sostegno dei due consiglieri di Rifondazione.
In una fase di crisi generale delle casse pubbliche, si intravedono segnali di controtendenza nelle finanze di Napoli, come nel caso della diminuzione dei debiti fuori bilancio. Ma è possibile coniugare risanamento e politiche di sinistra?
Ho assunto le redini dell'assessorato a gennaio, in una fase drammatica successiva allo scandalo Romeo e in piena crisi economica. La situazione finanziaria trovata era grave. Scontavamo tra l'altro gli effetti della scellerata politica economica del governo Berlusconi, che ha tagliato i trasferimenti e inasprito i vincoli del Patto di stabilità interno. Per queste ragioni abbiamo rapidamente avviato una azione di risanamento dei conti formulando un bilancio di previsione all'insegna della trasparenza dei conti e del deciso taglio agli sprechi. Proprio questo ci ha consentito di trovare le risorse per confermare - e laddove possibile incrementare - la spesa in campo sociale e nei servizi pubblici. Il successo di questa difficile manovra è scaturito soprattutto dal pieno e costante appoggio dei consiglieri Prc e delle altre forze della sinistra. Un dato, questo, di cui solo qualche variabile impazzita, del tutto isolata e con interessi che poco hanno a che fare con la politica, sembra incapace di tener conto.
Ma l'aumento della Tarsu non smentisce il nuovo corso?
L'incremento della tassa sui rifiuti, a copertura del 100°/o del costo del servizio, è una folle imposizione di legge del governo a tutti i comuni della Campania. Per alleviarne i danni sulle famiglie meno abbienti abbiamo stanziato un importo significativo per i rimborsi.
Insisto sulle questioni della proprietà e della gestione pubblica delle aziende partecipate. E' possibile che la “ripubblicizzazione” dei servizi locali possa diventare una opzione strategica per la sinistra prossima ventura?
La crisi economica in corso sta producendo effetti devastanti, ma al tempo stesso smaschera l'ideologia mercatista e privatizzatrice. E' bene allora trarre dalla crisi le logiche conseguenze, ripristinando la centralità di una gestione pubblica e massimamente efficiente dei servizi fondamentali. Per quel che mi compete, ho annullato una procedura di messa a gara di un depuratore riaffidandone la gestione a una società del comune, e ho lavorato affinché fosse evitata la privatizzazione della società Napoli Servizi (alla quale invece puntava il mio predecessore). Attenzione però: a Napoli e nel resto d'Italia è anche indispensabile inaugurare una nuova stagione nella gestione delle società comunali, all'insegna del rigore, del razionale utilizzo delle risorse, della crescita della quantità e qualità di servizi resi ai cittadini. Si tratta di una linea che ho definito di “rigore nel pubblico per la difesa del pubblico”, che si pone in antitesi a certe tentazioni clientelari che hanno attraversato in questi anni anche il centrosinistra e che non hanno certo aiutato a far maturare nel nostro paese una forte coscienza collettiva a favore del servizio pubblico.
Una spinta rinnovatrice, quella dell'assessorato, che incontra non poche resistenze, anche in seno alla maggioranza. Torno alla domanda di partenza: c'è ancora margine per una politica di sinistra a Napoli?
Questa esperienza è iniziata in una situazione di assoluta emergenza politica. Ero stato chiamato in qualità di “tecnico”, e credo sia stata la prima volta nella storia recente del Paese che un “tecnico” abbia portato avanti un indirizzo politico chiaramente di sinistra. Rifondazione e le altre forze della sinistra hanno salutato con entusiasmo questo nuovo corso, che grazie a una serie di circostanze favorevoli si è imposto più volte nell'indirizzo generale della maggioranza. Queste tracce di “nuova politica” hanno fatto bene alla città, e andrebbero quindi consolidate. Se c'è margine andrò avanti, altrimenti potrò serenamente chiudere ma con una piccola soddisfazione: aver dimostrato che anche in tempi così avversi una politica economica di sinistra è possibile.