Tarsu: l'offensiva del Comune

Molto chiaro ed esaustivo questo articolo tratto dalla pagina napoletana di Repubblica:

Tarsu, l´offensiva del Comune. Realfonzo: vogliamo proteggere gli onesti

di Cristina Zagaria

Repubblica Napoli, 9 ottobre 2009

Sono almeno 40 mila gli “evasori” della Tarsu. Ed è una stima per difetto. Si tratta di evasori totali, cioè di cittadini che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti o di cittadini per cui risultano incongruenze e irregolarità, incrociando le varie banche dati. E il Comune decide di andarli a stanare uno ad uno. Un´operazione trasparenza.
Nella battaglia per la tassa sui rifiuti arriva la task-force di 25 esperti, contro i furbi. «Sia chiaro lo spirito di questa iniziativa – chiarisce subito l´assessore alle Risorse Strategiche Riccardo Realfonzo – Non sono un poliziotto e non amo i comuni gestiti da sceriffi. Questa è un´operazione di giustizia. Non andiamo a caccia dei cittadini, ma l´obiettivo è l´esatto contrario: è proteggere gli onesti».Palazzo San Giacomo ha già spedito, appunto, 40 mila questionari ai napoletani che, per qualche motivo non risultavano in regola con il pagamento della Tarsu. «Non definiamoli però evasori e non facciamo stime – chiede Realfonzo – perché le informazioni di base sono scarse e potrebbe essere tutto in regola. È una verifica». L´operazione ha un obiettivo preciso: «Far pagare tutti e così, speriamo già entro l´anno prossimo, abbassare le tariffe».
Realfonzo crede fino in fondo a quello che dice. Presenta personalmente la task force negli uffici di Corso Arnaldo Lucci 81, dove da una settimana c´è l´assalto dei cittadini che chiedono spiegazioni e riduzioni sulle bollette, arrivate (quest´anno) con un aumento del 62 per cento. «È stato il governo nazionale, che contro il nostro parere, ha imposto un repentino e intollerabile aumento della Tarsu, in una fase in cui oltretutto non sembra assolutamente lecito parlare di fine dell´emergenza rifiuti – - afferma l´assessore – Perciò abbiamo pensato a quest´operazione: combattere l´evasione è un dovere morale anche perché l´aumento della Tarsu fa tanto più rabbia quanto più si pensa che esiste chi non paga. Noi siamo contro questi furbi e la task-force potrà avere effetti non solo per questo aspetto, ma anche per contrastare l´evasione dell´Ici e della Cosap, il canone per l´occupazione permanente di spazi e aree pubbliche e per aiutare il passaggio da tassa a tariffa, che noi auspichiamo, anche se manca ancora una normativa nazionale a riguardo».
La task-force è composta da 25 persone specializzate e con l´esclusivo compito di individuare gli evasori. Si tratta di dipendenti comunali, provenienti in maniera volontaria da diversi uffici che, dopo un periodo di addestramento (svoltosi a settembre), sono già operativi. La squadra è stata dotata di postazioni informatiche per la consultazione delle banche dati sia interne all´amministrazione, sia esterne come il registro delle imprese e l´anagrafe tributaria.Realfonzo, ieri mattina, fa un giro al quinto piano di corso Lucci 81, nelle nuove stanze della task-force, accompagnato dalla direttrice dell´ufficio Gaetana Esposito. «Stiamo ultimando anche i dettagli di una doppia intesa – spiega l´assessore al personale – con la Guardia di Finanza e con l´Agenzia delle Entrare, proprio per attivare dei protocolli di legalità e per controlli sempre più capillari e mirati».
A fine giro l´assessore non si risparmia la fossa dei leoni. Sono le 11,20 e scende al primo piano, nel salone dove da giorni centinaia di cittadini armati di bollette, documenti e numeretto cercano giustizia agli sportelli comunali.«Assessore è un´ingiustizia – lo avvicina subito una donna, che mostra una bolletta intestata ad Antonio De Martino – Io per una casa di 20 metri quadrati devo pagare 317 euro. È un furto». E la donna mette tra le mani dell´assessore la bolletta, una piantina della casa con una parte evidenziata con un pennarello giallo e un fascicolo di carte. Con pazienza l´assessore guarda tutto. E confrontando piantina del catasto e bolletta osserva: «Signora faccia un controllo sulla bolletta c´è scritto che la sua casa è di 67 metri quadri e non di 20. Se c´è un errore, lo faccia notare e vedrà che otterrà il rimborso».Proprio sul rimborso si moltiplicano le domande dei cittadini: «Lo avremo?». «Quando?» «Ma dobbiamo pagare per forza tutta la cifra?». E Realfonzo al centro dello stanzone, mentre la fila procede lentamente e i numeri sul display scorrono, spiega: «Da quest´anno, a Napoli, la Tarsu è aumentata del 60 per cento, un incremento voluto dal governo che non potevamo evitare. Abbiamo la documentazione che prova il nostro tentativo di evitare che la tassa aumentasse, ma non c´è stato nulla da fare. Però, per i cittadini delle classi più deboli abbiamo pensato a un fondo comunale per il rimborso del pagamento, che quest´anno è passato da circa 200 mila euro a 2,5 milioni di euro. Servono ora i bandi per fare la richiesta del rimborso a cui sta lavorando l´Assessorato comunale alle Politiche sociali». «Per il passato – conclude Realfonzo – il fondo già esisteva, ma si trattava di poche migliaia di euro e i cittadini venivano rimborsati con notevole ritardo. Il rimborso potrà partire dalla fine del 2010 e trattandosi appunto di un rimborso solo dopo aver pagato la tassa». «Assessore, volesse il cielo», quasi lo prega una signora che tenta di stringergli le mani. Alle 12,15 non ci sono più domande. La sala è quieta. La task-force e i dipendenti agli sportelli sono al lavoro. L´assessore Realfonzo torna a San Giacomo.