Sono lieto per il fatto che diversi esponenti di rilievo del Pd campano - a partire dall'assessore regionale Gianfranco Nappi (Corriere del Mezzogiorno, 3 novembre 2009) - siano tornati sulla mia recente lettera aperta a Bassolino esprimendosi pubblicamente a favore dell'acqua pubblica e in particolare sulla necessità di contrastare la linea privatizzatrice del governo in materia di servizi pubblici locali. Conto dunque in una iniziativa legislativa regionale sulla scorta di quanto sta facendo la Regione Puglia. E intanto - coerentemente con la ben nota mozione approvata dal Consiglio Comunale di Napoli - spingo affinchè l'Ato metta rapidamente in sicurezza l'acqua pubblica (evitando la gara che altrimenti scatterebbe in vista dello scadere delle concessioni in essere che avverrà il 31 dicembre 2010) attribuendo la gestione del servizio idrico del napoletano all'Arin, società al 100% pubblica.
Sul piano nazionale aderisco alla mobilitazione finalizzata a una profonda modifica dell'ordinamento italiano e contro la conversione in legge del decreto 135, che modifica ed integra il già pessimo art. 23 bis della legge 133 del 2008. Serve una mobilitazione permanente, sempre più estesa, a partire proprio dalle città, per contrastare in parlamento e davanti alle corti di giustizia anche internazionali le liberalizzazioni a senso unico e le mortificazioni della volontà popolare. La battaglia sull'acqua pubblica e sulla ripubblicizzazione di tutti i servizi pubblici essenziali non deve vederci sconfitti.
(8 novembre 2009)